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Bassano

Nel libro di storia il Ponte è sul... Piave

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La didascalia "incriminata" nel libro edito da Mondadori
La didascalia "incriminata" nel libro edito da Mondadori
La didascalia "incriminata" nel libro edito da Mondadori
La didascalia "incriminata" nel libro edito da Mondadori

BASSANO. Il Ponte degli Alpini finisce sul Piave. Il grossolano errore si trova in un manuale per la scuola superiore e ha già fatto insorgere l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan. Il volume incriminato è il quinto tomo della rassegna “Storia e progetto”, scritta da Vittoria Calvani ed edita da Mondadori. È un testo che parla del Novecento, e di conseguenza anche della Prima guerra mondiale. È in uso anche in alcune scuole bassanesi, come all’indirizzo professionale De Fabris di Nove. A pagina 35, appare una foto del Ponte degli Alpini con questa didascalia: «Il ponte di Bassano: questo ponte sul Piave, chiamato “Ponte Vecchio” dagli abitanti di Bassano del Grappa e “Ponte degli Alpini” dopo il 1918, è situato in provincia di Vicenza. Dopo Caporetto, divenne il simbolo della resistenza sul Piave, un evento militare eroico che ispirò numerose canzoni: sul Ponte di Bassano, là ci darem la mano e un bacin d’amore».

 

L’unico fiume che queste poche righe azzeccano è quello... degli errori. Innanzitutto il Ponte Vecchio, ovviamente, è sul Brenta e non sul Piave. Inoltre, come noto, non è stato denominato “degli Alpini” nel 1918, bensì nel 1948, a seguito della sua ricostruzione che vide proprio gli alpini promotori e protagonisti. Ce n’è abbastanza per mandare su tutte le furie l’assessore bassanese: «Come può un manuale di storia per gli studenti del quinto anno di scuola superiore collocare il Ponte di Bassano sul fiume Piave definendolo "simbolo della resistenza sul Piave dopo Caporetto"? Chiedo alla casa editrice Mondadori di procedere immediatamente al ritiro del manuale e al ministero dell’Istruzione e della Ricerca di vigilare meglio nel selezionare i testi che propone/impone ai docenti e alle scuole».

 

Inevitabile l’intervento dell’editore, che si scusa e corre ai ripari. «Ci scusiamo per l’errore e comunichiamo che fin da oggi è stata interrotta la distribuzione dei volumi che presentano in una didascalia l’informazione non corretta. Ristamperemo la versione corretta».  

Enrico Saretta

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