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Le case di riposo si giocano il futuro

Il complesso di Villa Serena, una delle case di riposo di Bassano
Il complesso di Villa Serena, una delle case di riposo di Bassano
Il complesso di Villa Serena, una delle case di riposo di Bassano
Il complesso di Villa Serena, una delle case di riposo di Bassano

Tra nodi da sciogliere e nuovi percorsi da avviare, si prospetta una settimana decisiva per le case di riposo dell’Isaac “Cima Colbacchini”. Il momento cruciale sarà quasi certamente oggi, quando il primo cittadino Elena Pavan relazionerà in conferenza dei sindaci sulla situazione delle due sedi: Villa Serena e pensionato Sturm. E il “parlamentino” che rappresenta le Amministrazioni del territorio dovrà confrontarsi col futuro dell’assistenza bassanese. Questo a un passo dalla nomina del nuovo Cda, prevista per metà settimana. Entro questa cornice, se il sindaco Pavan promette discontinuità, in linea col “Si cambia” della campagna elettorale “e un nuovo Cda di alto profilo tecnico”, i sindacati si tengono pronti all’agitazione e hanno già messo avanti il “no” a nuove esternalizzazioni dei servizi. Dal lato della passata gestione, l’ex presidente dell’Isaac, Fabio Comunello ammonisce sulla necessità di potenziare un istituto ancora a rischio di commissariamento, mentre l’ex candidato sindaco pentastellato Bruno Trevisan è pronto ad accendere il dibattito in consiglio comunale. L’AMMINISTRAZIONE. «Negli anni la funzione delle case di riposo si è profondamente modificata e oggi questi istituti sono a tutti gli effetti un ramo del sistema ospedaliero – esordisce il sindaco -. Di conseguenza, rispetto anche al recente passato vogliamo dare un segnale di novità forte». Segnale che dovrebbe concretizzarsi in una stretta sull’utilizzo di cooperative esterne e, contemporaneamente, nell’apertura di bandi per nuove assunzioni. «Va preso atto anche di un altro dato – aggiunge -, vale a dire che oggi più della metà degli ospiti arriva dai Comuni limitrofi. Da qui la necessità di avviare il ragionamento con gli altri sindaci su una gestione dell’istituto non più demandata solo al nostro Comune». Un’ipotesi, questa, che in Regione ha il sostegno dell’assessore al sociale, Manuela Lanzarin. Per quest’ultima, infatti, «i tempi sono maturi per avviare una gestione comprensoriale, in linea con le riforme normative e organizzative che si prospettano». Ancora, sul fronte dell’Amministrazione comunale, l’ipotesi di nuove assunzioni andrebbe a incontrare la volontà dei sindacati, già ricevuti nei giorni scorsi in prefettura e pronti a ripartire con la protesta. L’EX PRESIDENTE. «Quelli trascorsi sono stati cinque anni intensi entro una struttura che chiede di rapportarsi con Comuni diversi – evidenzia Comunello -, il nostro successo principale è aver evitato il commissariamento, il dispiacere non aver raggiunto tutti gli obiettivi”. Quanto alla progressiva trasformazione delle case di riposo in lungodegenze ospedaliere, Comunello evidenzia che «avevamo messo in evidenza questa criticità già anni fa e oggi chi prenderà in mano l'istituto sarà costretto a pensare ad adeguamenti profondi nelle strutture e nel personale. Per questo, qualunque ottica non potrà che essere sovracomunale». IL CONSIGLIERE COMUNALE. Per le altre parti in causa la questione è soprattutto tecnica, per il capogruppo dei 5 Stelle, Bruno Trevisan, è specificamente politica, e dovrà occuparsene il Consiglio. «Decaduto il precedente Cda – evidenzia – si tratta ora di far luce sulle nuove nomine e di capire quanto l’Amministrazione abbia a cuore il futuro dell’Isaac. Un ente, questo, che vive da tempo una situazione di precarietà e di impoverimento nella qualità dei servizi: due problemi che rischiano di esplodere in un’ emergenza sociale». •

Lorenzo Parolin

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