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Fondazione Canova Casarin favorita La palla a Bassano

Uno scorcio della Gypsoteca di Possagno
Uno scorcio della Gypsoteca di Possagno
Uno scorcio della Gypsoteca di Possagno
Uno scorcio della Gypsoteca di Possagno

Con buona pace dei molti che ultimamente le sparano addosso a palle incatenate, Chiara Casarin è e resta la grande favorita alla nomina di direttrice della Fondazione Canova di Possagno. Anzi, sarebbe già stata ufficialmente investita se Bassano avesse dato corso a una nuova nomina esplicita al vertice dei Musei civici. «Non ho mai avuto niente contro la sua persona e le sue competenze, ma ero contrario alle uscite precoci e all’intempestività di certe comunicazioni: voglio soltanto cercare di rendere la nomina più regolare possibile», spiega il presidente della Fondazione Vittorio Sgarbi. Pochi giorni fa il noto critico aveva scritto una lettera di fuoco nella quale bocciava l’iniziativa di Possagno. Ora però assicura di aver chiarito con il sindaco Valerio Favero la poco apprezzata “fuga in avanti” che aveva portato quest’ultimo a dare per fatta l’investitura. Investitura che però ha bisogno di un passaggio concordato: per questo Sgarbi, dopo una riunione-fiume l’altro ieri, ha demandato alla firma di un protocollo con Bassano la possibilità, ricercata da tutte le parti in causa, di arrivare a un’unica direzione per i Musei civici della città e la Gypsoteca di Possagno. Insomma, il gioco dell’oca torna al punto di partenza. Fondazione Canova ha nominato un comitato di studio con funzioni tecniche e operative di cui fanno parte, oltre a Chiara Casarin, la ricercatrice Elena Catra, il docente e studioso Francesco Leone, l’antiquario Tommaso Ferruda, l’esperto Peter Glidewell, lo storico dell’arte Stefano Grandesso e il sovrintendente Fabrizio Magani. Tra questi nomi verrà scelto il direttore artistico. «L’intento è esaudire l’auspicio di una tutela comune del patrimonio espresso già da Giovanni Battista Sartori, fratellastro di Canova. Ma - ragiona Sgarbi - Possagno e Bassano devono assegnare incarichi omologhi: se il nostro è semplice, perché la Fondazione è di carattere privato, il Comune di Bassano per i suoi Civici deve qualificare meglio il ruolo di Casarin. Che sarà di certo una figura chiave di coordinamento. Se per renderla direttrice sarà necessario un concorso, i tempi potrebbero allungarsi e altri interessati potrebbero partecipare: in ogni caso, i sindaci si incontreranno presto e sarà steso un protocollo. Volevamo già vederci l’altra notte ma non è stato possibile. C’è molto da fare: oltre a organizzare le iniziative comuni di celebrazione del bicentenario, a Possagno in particolare va risistemata la casa dello scultore, oggetto di interventi quantomeno discutibili da parte di precedenti direzioni». La soluzione “due per uno”, tra l’altro, presenterebbe il non leggero vantaggio economico di dividere tra i due Comuni il pagamento dello stipendio. Più defilato, ma prestigioso, l’”Albo d’onore” che Sgarbi ha varato per la Fondazione. Ne fanno parte dirigenti di musei internazionali e anche i bassanesi Giuliana Ericani e Mario Guderzo. Il suo compito sarà meno operativo e più di consulenza. E così l’ampio “board” di Fondazione Canova torna a mettere d’accordo un po’ tutti, anche se magari qualcuno a denti stretti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Comin

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