Rimosso il fango che qui lacera come una ferita, i danni dei Comuni colpiti dall'ondata di maltempo dell'altro giorno, adesso sono ancora più evidenti e impressionanti. I danni complessivi, certamente supereranno i 10 milioni di euro, ma questa è solo una stima sommaria.
Solagna il giorno dopo l'alluvione
Ad essere maggiormente colpito è sicuramente Solagna: nella parte alta del paese ci sono abitazioni investite dai massi, invase da fango e detriti, strade cancellate o con l'asfalto sollevato dall'acqua. «Chiederemo lo stato di calamità», ribadisce il sindaco Stefano Bertoncello.
«La montagna è entrata in casa. Distrutti i ricordi di una vita. Le foto di famiglia sono state ritrovate giù in paese», racconta Antonio Ricciuti, 73 anni, ex medico di base di Solagna che abita nella parte collinare del paese. Ancora non riesce a credere di aver perso così tanto, in una maniera così imprevista e inspiegabile: «La nostra unica fortuna è che al momento del disastro eravamo al mare». Poco sopra abita la famiglia Smaniotto: nel momento più terribile il nonno Bruno è riuscito a portare in salvo i suoi 4 nipotini, facendoli salire al primo piano attraverso una scala esterna accanto alla quale stava scendendo un fiume di melma e detriti. Anche per loro il vero sollievo è quello di stare tutti bene.
Solagna, la furia dell'acqua
A Pove i danni sono solo leggermente inferiori, principalmente causati dagli allagamenti, ma nella parte montana intere mulattiere sono state cancellate. A Campolongo dalla montagna da cui è partito, lo smottamento che ha invaso la provinciale della Campesana minaccia ulteriori incombe la minaccia di nuove frane, mentre a Campese ci sono abitazioni e locali danneggiato dai detriti.
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