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È morto Stampini il falso ginecologo dello scandalo Ulss

L’ospedale San Bassiano FOTO  CECCON
L’ospedale San Bassiano FOTO CECCON
L’ospedale San Bassiano FOTO  CECCON
L’ospedale San Bassiano FOTO CECCON

È morto Andrea Stampini, il finto ginecologo che per trent’anni aveva svolto la professione medica. Dal 2015 era al centro dello scandalo scoppiato anche all’Ulss Pedemontana per le indagini della Procura di Venezia. I carabinieri avevano scoperto che dal 1985 aveva esercitato abusivamente. Per 17 anni a Bassano, senza aver mai conseguito la laurea perché aveva solo il diploma di geometra. Stampini aveva ricoperto incarichi di rilievo anche in ospedali del Trentino e dell’Emilia-Romagna. E proprio nella sua casa di Ferrara, città d’origine, dove era tornato dopo l’avvio della clamorosa inchiesta, si è spento ieri. Stampini, 70 anni, aveva scoperto l’anno scorso di essere stato aggredito da un tumore al pancreas. Con il suo decesso cadono tutti i procedimenti penali che lo vedevano accusato di esercizio abusivo della professione medica e truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale, ora estinti per la “morte del reo”. Restano invece in piedi le cause civili per le richieste di risarcimento danni, avviate, oltre che dalle Ulss per le quali aveva lavorato, anche dalla Corte dei conti di Trentino e Veneto. Quest’ultima a fine 2017 aveva chiesto al finto medico di restituire allo Stato 1,5 milioni di euro, ovvero gli stipendi percepiti esercitando la professione al San Bassiano. In città Stampini aveva lavorato tra il novembre del 1997 e il febbraio 2014 come dirigente medico del reparto di Ostetricia e Ginecologia, nell’ex Ulss 3, oggi Distretto 1 della nuova Ulss 7 Pedemontana. Proveniva da Riva del Garda dove era diventato nientemeno che primario. La Corte dei conti di Trento lo aveva condannato a restituire 484 mila euro all'azienda sanitaria della provincia autonoma, ovvero la somma degli stipendi incassati dal 1985 al 1997, in qualità prima di medico e poi appunto di primario di Ginecologia ed Ostetricia. «Umanamente e cristianamente non si può che commentare con dispiacere la morte di qualsiasi persona - è la reazione del commissario dell’Ulss7 Pedemontana, Bortolo Simoni - La questione di Stampini l’abbiamo ereditata, sono in corso alcune cause per le accuse di maggior peso, altre su casi più piccoli seguiranno: la giustizia civile farà comunque il suo corso». Da Ferrara, l’avvocato Alberto Bova, che ha seguito Stampini sin dall’inizio ed è stato tra i primi ad apprendere la notizia del decesso, racconta come il suo cliente non abbia mai smesso di rivendicare la sua innocenza: «Sapeva di avere poco tempo. Mi chiedeva di velocizzare al massimo i tempi dei processi: il suo ultimo desiderio, quello che ormai non si esaudirà, era provare la sua innocenza e riscattare la sua reputazione». I funerali verranno celebrati nei prossimi giorni a Ferrara. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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