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Estorsioni al parco, 17enne denunciato

I carabinieri hanno denunciato un 17enne con l’accusa di estorsione per episodi al parco Vignati.  ARCHIVIOUn controllo da parte dei carabinieri in un parco cittadino.  ARCHIVIO
I carabinieri hanno denunciato un 17enne con l’accusa di estorsione per episodi al parco Vignati. ARCHIVIOUn controllo da parte dei carabinieri in un parco cittadino. ARCHIVIO
I carabinieri hanno denunciato un 17enne con l’accusa di estorsione per episodi al parco Vignati.  ARCHIVIOUn controllo da parte dei carabinieri in un parco cittadino.  ARCHIVIO
I carabinieri hanno denunciato un 17enne con l’accusa di estorsione per episodi al parco Vignati. ARCHIVIOUn controllo da parte dei carabinieri in un parco cittadino. ARCHIVIO

Intimidazioni fino a umiliare le sue giovani, anzi giovanissime, vittime. Richieste di denaro, con l’uso delle minacce, arrivando addirittura al punto di farsi pagare piccole somme per evitare possibili conseguenze ai genitori dei ragazzini presi di mira. Lui, 17enne, a capo di una baby gang che in queste ultime settimane ha terrorizzato giovani e giovanissimi al parco Vignati di Arzignano, si è dovuto arrendere di fronte ai carabinieri dopo le segnalazioni presentate in caserma dalle famiglie della zona. Dopo appostamenti e indagini, i militari dell’Arma della stazione arzignanese, comandata dal luogotenente Michele Mascolo, l’hanno infatti denunciato. LE MINACCE. Per lui, l’accusa è grave: estorsione nei confronti di minorenni. E ci sono ulteriori accertamenti in corso, per valutare la posizione di altri ragazzi, anche loro minorenni, che erano presenti - anche se pare senza parteciparvi attivamente - agli episodi relativi alle varie richieste di pagamento da parte di coetanei o anche di più giovani, tredicenni o quattordicenni. Il provvedimento è scattato dopo che i carabinieri avevano ottenuto adeguati riscontri sull’attività del capo della banda, seguito da alcuni “adepti” sempre nell’area verde della zona Vignati, che tra l’altro dista poche centinaia di metri dalla caserma dei militari dell’Arma che si trova di via Diaz. I CARABINIERI. Lo schema con cui agiva il 17enne, poi denunciato, stando alle risultanze investigative dei carabinieri, era sempre lo stesso: un comportamento intimidatorio nei confronti delle vittime, che dava i suoi frutti in breve tempo. Si trattava di richieste che variavano dai 5 ai 10 euro fino anche ai 20 euro a seconda del momento e del tipo di minaccia. «Dammi i soldi o ti meno», «Guarda che se non paghi, potrei prendermela con i tuoi genitori»: questo pare fosse il tenore delle frasi più ricorrenti pronunciate dal 17enne a capo della baby gang attiva al parco Vignati, per intimidire le vittime che alla fine cedevano per paura di incorrere in gravi conseguenze per la loro incolumità personale o di loro familiari. Riscontri, di vario genere, i carabinieri ne hanno avuti dopo colloqui con le famiglie delle vittime che, una volta a casa, si confidavano con i genitori. L’ASSESSORE. Il parco Vignati come altri della città era stato già in passato teatro di episodi di bullismo che avevano visto l’intervento dell’amministrazione comunale con provvedimenti per cercare di arginare il fenomeno, dopo i dovuti controlli nelle aree verdi frequentate dai giovani di sera. «Episodi come quello scoperto dai carabinieri, ai quali va un plauso, e più in generale quelli di bullismo vanno sempre tenuti sotto controllo - conferma l’assessore alla sicurezza Enrico Marcigaglia -. È importante che le vittime o le famiglie segnalino situazioni come queste a carabinieri o polizia locale. In passato, avevamo già attuato contromisure per contrastare il fenomeno. Mi riferisco a un’ordinanza anti-bullismo con una sanzione amministrativa per i responsabili. Al parco Vignati sono già state previste recinzioni per regolamentarne l’uso. Analoghi controlli effettuati anche al parco Mantovano e a quello di Villa Brusarosco», conclude. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giancarlo Brunori

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