<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Aree fantasma, edifici a rischio-crolli

Ordinanza firmata dal sindaco per la messa in sicurezza dello stabile fatiscente in via Cazzavillan.  G..ZL’area ex Poletto è una di quelle con strutture dismesse in città.  G.Z.
Ordinanza firmata dal sindaco per la messa in sicurezza dello stabile fatiscente in via Cazzavillan. G..ZL’area ex Poletto è una di quelle con strutture dismesse in città. G.Z.
Ordinanza firmata dal sindaco per la messa in sicurezza dello stabile fatiscente in via Cazzavillan.  G..ZL’area ex Poletto è una di quelle con strutture dismesse in città.  G.Z.
Ordinanza firmata dal sindaco per la messa in sicurezza dello stabile fatiscente in via Cazzavillan. G..ZL’area ex Poletto è una di quelle con strutture dismesse in città. G.Z.

Un’ordinanza per mettere in sicurezza un immobile a rischio crollo. L’ha firmata il sindaco e il provvedimento riporta d’attualità la questione “edifici fantasma”, o meglio da trasformare, della città. Un tema che l’amministrazione comunale di Arzignano aveva iniziato ad affrontare con l’ex primo cittadino Giorgio Gentilin, precursore rispetto alla decisione della Regione di stilare un apposito albo dei luoghi di riuso temporaneo. L’immobile sottoposto a ordinanza si trova in via Cazzavillan, in pieno centro, ed è di proprietà di una società immobiliare. Un vicino si è rivolto al Comune segnalando che la copertura è pressoché collassata, una porzione della muratura è inclinata e si sono verificate cadute di calcinacci, pietre e coppi nella sua proprietà. Da qui l’ordinanza di eseguire immediatamente tutte quelle opere necessarie alla messa in sicurezza della struttura. Ma non si tratta dell’unico immobile in condizioni precarie in centro: un altro esempio si trova poco distante, all’angolo tra via Lamarmora e via Cavour. «La prossima primavera - annuncia il sindaco Alessia Bevilacqua - presenteremo il nuovo “Documento del sindaco”. Stiamo studiando e valutando quali potrebbero essere gli strumenti urbanistici che ci possano permettere di approntare un piano per il recupero di queste aree del centro storico e non solo. Va approfondito con i privati se hanno progetti nel cassetto. Da valutare poi se questi siti possono essere di interesse e quindi utilizzabili per realizzare opere pubbliche». Per quanto riguarda le aree dismesse della zona industriale, con una variante approvata nell’aprile del 2016 per l’insediamento di nuove strutture con superficie di vendita superiore a 1.500 metri quadrati, il Comune ha individuato 9 aree con strutture dismesse e degradate sparse sul territorio. Principalmente si trovano lungo via Vicenza, viale Industria e a Tezze di Arzignano: l’area ex Poletto, l’area ex Conceria Gamma, Orsola, Grussani, area ex Conceria Mastrotto – Sartori, area Dal Molin, area Omap – Priante, area ex Poletto “Euroventilatori”, area in via Olimpica, area Doriguzzi, area a Tezze ex Zume, ex Conceria Tezze “Zumar e Valbruna. «La Regione - sottolinea il sindaco Bevilacqua - prevede diverse possibilità per incentivare e favorire la riqualificazione di queste particolari aree. È nostra volontà e intenzione, incentivare e promuovere queste iniziative di riconversione industriale, allo scopo di restituire ai quartieri nuove aree di elevata qualità urbana e infrastrutturali. In qualità di sindaco, assieme all'assessorato edilizia-urbanistica, in questi mesi siamo già al lavoro con alcuni privati che hanno manifestato la volontà di procedere su alcune aree specifiche. Al momento, in ex Poletto stiamo lavorando assieme ai privati, per concordare alcune linee guida per organizzare la viabilità e stiamo valutando possibili perequazioni urbanistiche, per riqualificare Villaggio Giardino attraverso strutture e servizi di elevata qualità. È chiaro che siamo in fase ancora preliminare, pertanto l'eventuale progetto di riqualificazione sarà presentato quando saranno definiti e concordati tutti gli innumerevoli e complessi aspetti che regolamentano progetti così importanti. Posso dire però che sono molto ottimista». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

Suggerimenti