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Suore nel Dna, la famiglia votata a Dio

Suor Francesca e suor Cristina Zandonà presero i voti 50 anni fa.  A.G.
Suor Francesca e suor Cristina Zandonà presero i voti 50 anni fa. A.G.
Suor Francesca e suor Cristina Zandonà presero i voti 50 anni fa.  A.G.
Suor Francesca e suor Cristina Zandonà presero i voti 50 anni fa. A.G.

È tutto un raddoppio nella loro tradizione di famiglia: due cugine, due sorelle, due anniversari, nove suore. A detta delle cugine Francesca e Cristina Zandonà che oggi celebrano a Montegaldella il cinquantesimo di vita consacrata come suore della Congregazione Fedeli Compagne di Gesù, «il Creatore nella nostra famiglia ha sempre visto doppio! Anzi, dato il numero di vocazioni, ha stravisto!». Montegaldella, loro paese natale, oggi alle 10,30 le festeggerà con una messa solenne, e lo farà con la particolarità - più unica che rara -, di celebrare la famiglia che ha dato più vocazioni in assoluto. Suor Francesca e suor Cristina, che nella vita sono state battezzate col nome di Lidia e Lina, ormai sulla soglia dei settant’anni, vantano un primato singolare. Oltre ad essere cugine e suore dello stesso ordine, consacrate nello stesso giorno e nella stessa città, hanno anche due anziane cugine, suor Annamaria di 94 anni e suor Imelda di 82, vive e vegete, sorelle tra loro da parte dello zio Bernardo. «Nel novero famigliare - aggiunge suor Francesca -, mia mamma Rosa Novello, ha avuto ben cinque cugine, tutte suore dorotee di Vicenza che coronano il nostro albero genealogico-spirituale». Francesca e Cristina avevano dodici anni quando, assieme, si avvicinarono alla vocazione: «Non fu una folgorazione come si potrebbe immaginare - spiega suor Cristina -, ma una maturazione graduale. Erano i tempi delle grandi famiglie, quella mia di sei fratelli e di Francesca con cinque. Per noi fu durante un viaggio a Torino, il primo grande viaggio fuori del nostro paesello, per assistere a una consacrazione di una suora, che venimmo a conoscenza della possibilità di fare un’esperienza di formazione all’Istituto Internazionale delle Fedeli Compagne di Gesù nella zona Gran Madre di Torino». Accolte, furono mandate in Inghilterra per imparare la lingua. Tornate in Italia, sempre assieme, maturarono la loro inclinazione naturale a dedicarsi al prossimo: suor Francesca diplomandosi come maestra d’asilo e suor Cristina come infermiera. I voti religiosi perpetui arriveranno nel 1969 a Torino. Voti che le porteranno fino al cinquantesimo di oggi: «Il “Sì” per sempre, oggi come allora, fa paura - dice Cristina -, ma sarei pronta a rifare tutto, senza alcun rimpianto. Avere avuto a fianco una cugina e delle zie, è una grazia che mi sostiene ancora oggi». «Se si guarda alla crisi vocazionale di questi tempi - conclude Francesca -, il nostro esempio può apparire eclatante. Mi chiedo solo se siamo state più coraggiose noi allora o siano i giovani di oggi ad avere più timori nell’affermare un “Sì” che valga per la vita intera?». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Gregolin

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