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Lega senza consiglieri, l’ira di Restello

Lonigo resta a secco di consiglieri in Provincia.  Il sindaco  se la prende con il segretario di circoscrizione
Lonigo resta a secco di consiglieri in Provincia. Il sindaco se la prende con il segretario di circoscrizione
Lonigo resta a secco di consiglieri in Provincia.  Il sindaco  se la prende con il segretario di circoscrizione
Lonigo resta a secco di consiglieri in Provincia. Il sindaco se la prende con il segretario di circoscrizione

Siamo alle solite. Anche stavolta Lonigo si trova senza rappresentanti politici nei posti che contano. Nel corso dell’ultima legislatura provinciale, il sindaco di Lonigo Luca Restello teneva alta la bandiera cittadina con un posto come consigliere di minoranza. Stavolta, né la sua candidatura né quella del consigliere comunale Leonardo Toto sono state accettate dai vertici della Lega, il partito a cui entrambi appartengono. «Una vera genialata - commenta Restello - il cui effetto è stato di privare la Lega di una presenza politica in tutta l’area. L’unico consigliere eletto nel Basso Vicentino è Mattia Veronese, candidato di Fratelli d’Italia. Per il resto, un partito di governo e di grande popolarità come il nostro, abbandona completamente una vasta zona nella quale ha sempre raccolto moltissimi consensi». Secondo il sindaco di Lonigo, quanto accaduto ha un preciso responsabile. «È il segretario della circoscrizione Ovest Vicentino Fabio Biasin, un vero stratega - afferma Restello -. Non ne faccio una questione personale: so di essere antipatico a molti, ma segare i due candidati leoniceni è stata una scelta che ha penalizzato tutto il partito. Biasin ha puntato sulla candidata di Brendola Alessandra Stenco che ha preso una manciata di voti ed è rimasta lontana dal consiglio provinciale. I vertici della Lega dovranno tenere conto della raffinata intelligenza politica di Biasin e fargli fare la strada che merita candidandolo alle elezioni europee, regionali, nazionali e planetarie». Il rammarico di Restello ha anche un risvolto più pratico. «Nel corso del mandato appena scaduto - spiega - ero in minoranza e non ho potuto fare più di tanto a favore della nostra città. L’unico finanziamento erogato - quello per le piste ciclabili - l’ho ottenuto con grandissima fatica, solo dopo essermi astenuto per protesta nel voto di approvazione al bilancio. Adesso le cose sono diverse: in base agli accordi raggiunti, tutti i consiglieri provinciali eletti otterranno una delega specifica e la loro azione potrà essere più incisiva. Ma a Lonigo e nel Basso Vicentino la Lega non ci sarà». Chiamato così direttamente in causa, Biasin non si tira indietro e replica: «L’avvocato Restello si sfoga prendendosela con me e dimenticando di citare, tra chi ha deciso le candidature, il segretario leghista del Basso Vicentino e la commissione dei 5 saggi, composta da eminenti rappresentanti del partito. Certo, è più facile attaccare un segretario di circoscrizione che coinvolgere un consigliere regionale come Roberto Ciambetti e una parlamentare europea come Mara Bizzotto. L’avvocato Restello sa benissimo che la legge stabilisce delle quote rosa, in base alle quali il 40% dei candidati deve essere di sesso femminile. Sapevamo che non avremmo avuto più di 4 consiglieri e abbiamo dovuto sacrificare molte candidature maschili. Se Lonigo avesse proposto una donna, forse ce l’avrebbe fatta. Ma all’avvocato e sindaco Restello interessa solo fare confusione e lancia contro di me accuse infondate che per altro non mi fanno alcun effetto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lino Zonin

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