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Il delitto di Montegaldella

L'elenco che ha
fatto scattare
la furia omicida

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Il luogo del dramma e la lista trafitta con il coltello dal killer
Il luogo del dramma e la lista trafitta con il coltello dal killer
Il luogo del dramma e la lista trafitta con il coltello dal killer
Il luogo del dramma e la lista trafitta con il coltello dal killer

MONTEGALDELLA. La chiave per spiegare il raptus omicida può essere l’elenco compilato da Marianna Sandonà con gli oggetti che Luigi Segnini doveva recuperare dall’appartamento di via Vespucci. Ne sono convinti i carabinieri che indagano sul delitto commesso sabato a Montegaldella. Quando ha visto quella lista scritta come un verbale, il camionista di 38 anni ha perso la testa. Ha quindi impugnato il coltello e cominciato a menare fendenti contro la donna di 43 anni e Paolo Zorzi, di 45, l’amico che la vittima aveva chiamato per fare da testimone durante il trasloco. Una pugnalata, forse la prima, ha bucato da parte a parte il block notes sul quale era stato redatto l’elenco. Poi, terminata la mattanza, l’assassino ha rivolto l’arma contro di sé. Sandonà non ha avuto scampo. Segnini e Zorzi sono invece ricoverati in prognosi riservata in gravissime condizioni. Secondo i medici, dovrebbero comunque riuscire a cavarsela. 

 

 

Al momento, alcuni tasselli del puzzle devono ancora essere messi al loro posto. Segnini ha scoperto l’esistenza del lista che lui, la ex e il testimone avrebbero dovuto firmare per dimostrare l’avvenuta restituzione di oggetti ed effetti personali. Sandonà l’aveva scritta come le era stato detto di fare da un avvocato per avere una prova inconfutabile in caso di controversie legali con l’ex, che l’aveva già denunciata per diffamazione e lesioni. Segnini, che era ancora innamorato ma pretendeva pure di riavere 1.600 euro dalla donna, può aver visto quell’elenco come l’atto ufficiale che sanciva in modo inequivocabile la fine della storia d’amore oppure come l’ultimo affronto disposto a tollerare. 

 

 

Ipotizzato dunque il movente passionale-economico, rimane da chiarire se l’assassino abbia agito in preda a un raptus oppure se avesse premeditato il delitto. La furia omicida fa propendere gli inquirenti per la prima ipotesi.

V.G.

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