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Fusione, il Comune ci rimette 55mila euro

Il municipio di Val Liona dopo la fusione fra S. Germano e Grancona
Il municipio di Val Liona dopo la fusione fra S. Germano e Grancona
Il municipio di Val Liona dopo la fusione fra S. Germano e Grancona
Il municipio di Val Liona dopo la fusione fra S. Germano e Grancona

Mancano oltre 50 mila euro ai contributi promessi dallo Stato per la fusione e così slittano i lavori al piazzale delle scuole di Grancona e l’acquisto dei ripetitori per il digitale terrestre nella zona di Pederiva. E’ stata amara la sorpresa che è arrivata con la comunicazione del ministero dell’Interno al Comune di Val Liona, nato un anno e mezzo fa dalla fusione di Grancona e di San Germano, primo caso di fusione nel Vicentino e tra i primissimi a livello regionale. «Lo scostamento tra quanto ci aspettavamo come introito e quanto ci verrà effettivamente trasferito dallo Stato è dell’11 percento, che corrisponde a 55 mila euro in meno», precisa l’assessore al bilancio, Gianni Gusella. La cifra attesa che era stata inserita nel bilancio di previsione del Comune per il primo anno dei dieci previsti di contributi della legge per incentivare le fusioni è stata infatti pari a 429 mila euro. Un importo che, come vuole la normativa, è stato calcolato sui trasferimenti erariali per i due ex Comuni nel 2010, che ammontavano a 715 mila euro. Di questa cifra, la percentuale che doveva essere data ai Comuni fusi è salita dal 20 percento del 2012, al 40 del 2016, al 50 dell’anno successivo, quando è nato Val Liona, al 60 di oggi. «Il bilancio di previsione è stato approvato a febbraio tenendo conto della legittima aspettativa dei 429 mila euro, che è l’entrata principale – spiega Gusella -. Con nostra sorpresa il ministero ci ha comunicato che i contributi che ci avrebbe versato sarebbero stati soltanto di 373 mila euro. Il fatto è che a dicembre i Comuni fusi in Italia sono stati 58, compreso Val Liona, e il ministero ha quindi stabilito che un Comune fuso può rientrare nella ripartizione dei fondi solo se la fusione viene comunicata entro gennaio, un obbligo di avviso che spetta alle Regioni entro un mese dalla nascita del nuovo Comune. Invece a gennaio è successo che a livello nazionale ci sono state altre 13 fusioni, nessuna di queste in Veneto. Questi ulteriori nuovi Comuni hanno richiesto contributi per circa 5 milioni di euro e il ministero ha spalmato lo stanziamento precedente, di 47 milioni e mezzo, su tutti e 71 i Comuni. Il risultato è che a noi sono toccati meno soldi di quelli che aspettavamo». L’amministrazione comunale ha così dovuto correre ai ripari mettendo mano al bilancio e al programma delle opere pubbliche. «Siamo stati costretti ad adottare una variazione tagliando degli investimenti su quest’anno – afferma l’assessore Gusella - I due maggiori hanno riguardato la messa in sicurezza del piazzale delle scuole di via Zuccante che da 30 mila euro in capitolo è sceso a 10 mila, e in pratica è il rinvio dei lavori di un anno buono. Altri 20 mila erano per l’acquisto dei ripetitori del digitale terrestre, anche questi rinviati. Un posticipo comunque obbligato perché non è ancora arrivata la concessione delle frequenze. Infine, gli altri 15 mila derivano da limature alla spesa corrente che non incidono sui servizi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Guarda

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