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La fotografia e il diritto

E' giusto pubblicare sui quotidiani la foto di chi si macchia di reati particolarmente abietti, com'è quello di una madre che per quanto prostrata possa essere sul piano psicologico, si macchia del più grave dei delitti, l'omicidio volontario, per il quale il codice prevede la reclusione teorica non inferiore a 21 anni? Ancora, quale criterio va utilizzato nella pubblicazione delle foto nell'esercizio del diritto di cronaca e il diritto di critica, che hanno fondamento nella Costituzione? I giornalisti si confrontano ogni giorno con queste domande che attengono alla professione e si confrontano con la legge. Che è la stella polare cui deve uniformarsi il comportamento dei cittadini. 

Molti lettori non condividono la decisione di pubblicare la foto di  Federica Ziliotto, ma la questione dirimente è come è stata trattata l'informazione relativa all'omicidio che la donna ha commesso. In quattro pagine la tragedia è stata spiegata in tutti i suoi aspetti. Da quelli di cronaca a quelli psicologici e psichiatrici. Poi spetterà al tribunale valutare le circostanze in cui il crimine è stato commesso e quale sarà la sanzione più equa. In una società democratica a ciascuno il suo. Anche quello dei lettori di criticare le scelte di un giornale. Nessuno può esserne immune. Ma il Giornale di Vicenza rivendica la correttezza deontologica, perché stiamo parlando di una cittadina che è stata arrestata con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Perché non va scordato che un individuo, Alice, che aveva solo quattro giorni e il sacrosanto diritto di crescere e coltivare le proprie aspirazioni, è stata privata della vita da quella stessa madre che gliela aveva data.

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