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Colpi anche nel Vicentino

Banda dell'Audi
gialla: assolto
l'unico in cella

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L'Audi gialla ripresa dalla telecamera di una stazione di servizio
L'Audi gialla ripresa dalla telecamera di una stazione di servizio
L'Audi gialla ripresa dalla telecamera di una stazione di servizio
L'Audi gialla ripresa dalla telecamera di una stazione di servizio

VENEZIA. Furti e rapine messe a segno nel Padovano e nel Vicentino dalla banda dell'Audi gialla: assolto in Appello per non aver commesso il fatto colui che era ritenuto l'autista del bolide, Vasil Rama, 39 anni. In primo grado era stato condannato dal tribunale di Padova a 6 anni. L'albanese, che per le scorribande al volante lungo la A4 tra Veneto e Friuli ha già patteggiato 2 anni e 6 mesi, è attualmente in carcere a Venezia e ha processi pendenti, sempre per furti, a Trieste e Treviso, dove è imputato anche per l'incendio della macchina gialla.

 

L'assoluzione è arrivata ieri dopo che la prima sezione penale della Corte d'Appello è stata in camera di consiglio per quasi quattro ore. Rama era accusato di essere stato uno dei componenti della banda (un presunto complice, Shkelzen Malokaj, è stato identificato ma non rintracciato, del terzo nulla si sa) che a gennaio 2016 aveva colpito a bordo dell'Audi gialla. Il 16, secondo le indagini, Rama faceva parte del terzetto che aveva sparato contro una pattuglia dei carabinieri ad Abano dopo un furto e due tentati. Il primo colpo in una casa di Torreglia, da dove la banda se n'era andata con vestiti e una medaglia d'oro. Due colpi tentati, invece, in un garage di un condominio di Abano e in un'altra casa della località termale. Secondo l'accusa, Rama aveva partecipato anche ad altri due colpi nel Vicentino il 20 febbraio: a Cassola aveva rubato gioielli, orologi, argenteria e soldi per 250mila euro; a Romano aveva derubato una coppia di 2.700 euro, un orologio da 5 mila euro e un girocollo in oro da 800 euro.

 

In udienza il suo difensore, l'avvocato veneziano Stefania Pattarello, ha sostenuto come gli investigatori siano arrivati a Rama grazie alle impronte sul biglietto autostradale usato nella scorribanda dell'Audi gialla il giorno 21. In virtù di ciò, l'autista è stato accusato anche dei colpi precedenti, peraltro - sostiene la difesa - sulla base di identificazioni poco certe da parte delle vittime. Nessun riscontro evidente, insomma. La Corte ha deciso di assolvere. Per capire il ragionamento dei giudici sarà necessario attendere le motivazioni. 

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