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Quando la generosità è la cura

Fondazione San Bortolo

Uno degli ambienti dell'ospedale San Bortolo sistemato grazie alla Fondazione
Uno degli ambienti dell'ospedale San Bortolo sistemato grazie alla Fondazione
Uno degli ambienti dell'ospedale San Bortolo sistemato grazie alla Fondazione
Uno degli ambienti dell'ospedale San Bortolo sistemato grazie alla Fondazione

Attrezzature, macchinari e interventi di ristrutturazione per oltre 4 milioni e mezzo di euro. È il valore della solidarietà firmata Fondazione San Bortolo onlus, che in dieci anni ha raccolto un gruzzolo importante destinato a migliorare le dotazioni dell'ospedale della città. Una cifra che racchiude la generosità di imprenditori e semplici cittadini, ma anche l'impegno di una macchina organizzativa guidata fino a qualche mese fa da Giancarlo Ferretto, scomparso lo scorso agosto, e ora sotto la responsabilità dell'imprenditore e manager, Franco Scanagatta.Come ricorda Dino Menarin, attuale componente del comitato esecutivo e all'epoca presidente della Camera di commercio, «la Fondazione San Bortolo nacque nel settembre del 2008 da un'idea dell'allora direttore generale dell'Ulss 6, Antonio Alessandri, e dell'imprenditore Nicola Amenduni. L'intento era quello di dar vita a una realtà in grado di aiutare l'ospedale, spesso alle prese con difficoltà di tipo normativo e finanziario nel percorso di raggiungimento dei livelli di eccellenza. Venni coinvolto e alla fine decisi di partecipare alla nascita di questo organismo cofondato dall'Ulss assieme alla Camera commercio e a singoli imprenditori». Un avvio che da subito vide protagonista Ferretto, colui che nei successivi 11 anni sarebbe stato il volto pubblico della Fondazione, ma anche la sua forza ispiratrice, nell'obiettivo di garantire all'ospedale strumentazioni mediche e servizi all'avanguardia. Come? Con un'intensa attività di raccolta fondi che si è articolata in varie iniziative, alcune delle quali, negli anni, hanno portato sul palcoscenico del teatro comunale artisti come Alessandro Gassman, Luca Zingaretti o Al Bano. «All'inizio - prosegue Menarin - il lavoro di fundraising cominciò mobilitando i nostri contatti personali, finché col passare del tempo assistemmo al decollo vero e proprio della Fondazione, anche grazie al 5 per mille». Tra i primi interventi realizzati, il riammodernamento del reparto di oculistica e l'acquisto della Iort (Intra-operative radiotherapy), «una nuova metodologia per la somministrazione della radioterapia durante l'intervento chirurgico di rimozione del tumore», ricorda il presidente Scanagatta, che prosegue: «Allora si trattava di uno strumento all'avanguardia, permise la guarigione di molte persone. Costò mezzo milione di euro, raccolt». Campagne tanto più efficaci quanto più la Fondazione acquisiva notorietà e autorevolezza: dalle donazioni legate alla dichiarazione dei redditi oggi arrivano oltre 100 mila euro l'anno, contro i 4 mila dei primi 12 mesi di attività.

Laura Pilastro