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Vicenza

Giovane rapita
dal fidanzato
Caccia ai complici

La città marocchina di Fes dove la ragazza è stata tenuta in prigionia
La città marocchina di Fes dove la ragazza è stata tenuta in prigionia
La città marocchina di Fes dove la ragazza è stata tenuta in prigionia
La città marocchina di Fes dove la ragazza è stata tenuta in prigionia

È caccia al quarto uomo e ad eventuali altri complici nel sequestro della giovane marocchina di Sossano. Gli inquirenti ipotizzano infatti che oltre alle tre persone già arrestate e ad un quarto soggetto riuscito a sfuggire al blitz in Marocco, figurino anche altri responsabili legati all'azione criminale. Per il momento, sono finiti in manette il fidanzato marocchino della giovane, di 29 anni, e un connazionale, nonché il mandante del rapimento, Hamid Chouichou, anche lui marocchino, di 38 anni, residente ad Inzago, nel Milanese.

Quest'ultimo, così come il compagno della ragazza rapita, è risultato avere precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. A portare sulle tracce dell'organizzatore del sequestro è stata la stessa vittima. La giovane, infatti, una volta liberata, ha raccontato di aver appreso, dalle conversazioni dei suoi carcerieri, dell'esistenza di un organizzatore del rapimento, il quale mandava istruzioni dall'Italia. La vicenda ha origine il 20 novembre scorso, quando la ragazza di 21 anni, nata a Noventa Vicentina da facoltosi genitori marocchini, parte da Malpensa alla volta della terra d'origine della propria famiglia. Assieme a lei si trova il fidanzato, conosciuto a Milano, al quale è legata da due anni. L'obiettivo del viaggio era quello di conoscere i rispettivi futuri suoceri.

Secondo le ricostruzioni, dopo sei giorni dall'arrivo nella città di Fes, però, scatta la trappola: il compagno, assieme a due connazionali, rapisce la giovane, imbavagliandola, legandola e portandola in un alloggio dove la tiene segregata sotto la minaccia delle armi. Il 29 novembre arriva, alla sorella della vittima, anch'ella residente a Sossano, la telefonata che chiede un riscatto di 70 mila euro per liberare la giovane. Se la somma non sarà pagata, minacciano i rapitori, la ragazza sarà uccisa. In un primo momento la sorella si precipita a Milano, alla ricerca del fidanzato della ragazza, senza riuscire a trovarlo. Decide quindi di sporgere denuncia ai carabinieri, i quali attivano i colleghi del Ros di Padova. A questo punto iniziano le indagini, condotte sul piano internazionale. All'appuntamento per accordarsi sulle modalità di pagamento del riscatto si presentano dunque gli agenti della polizia marocchina, i quali arrestano uno degli esecutori. Messo alle strette, questo rivela il covo dove viene tenuta prigioniera la ragazza. Sempre gli agenti marocchini, con un blitz, riescono quindi a liberare la giovane e ad arrestare il fidanzato. L'altro complice riesce però a sfuggire all'operazione in quanto, in quel momento, si trova fuori di casa. Non è chiaro, ora, se il fuggitivo si trovi ancora in Marocco o se possa essere anch'egli giunto nel territorio italiano.

Una volta liberata, la giovane torna in Italia, dove viene portata in un luogo riservato, sotto protezione. Le misure sono state disposte proprio perché non è chiaro quante altre persone possano essere implicate nel sodalizio criminale. La sera del 12 gennaio, infine, viene arrestato il mandante. In queste ore, dunque, stanno proseguendo a ritmo serrato le indagini e gli approfondimenti per risalire all'identità degli altri responsabili e per arrivare ad assicurarli alla giustizia.

Matteo Carollo

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