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Salvò la fidanzata, muore dopo 18 giorni

I soccorsi prestati a Mirco Ronzani la sera della disgrazia. STELLAMirco Ronzani e la fidanzata Arianna Gottardo in un momento felice
I soccorsi prestati a Mirco Ronzani la sera della disgrazia. STELLAMirco Ronzani e la fidanzata Arianna Gottardo in un momento felice
I soccorsi prestati a Mirco Ronzani la sera della disgrazia. STELLAMirco Ronzani e la fidanzata Arianna Gottardo in un momento felice
I soccorsi prestati a Mirco Ronzani la sera della disgrazia. STELLAMirco Ronzani e la fidanzata Arianna Gottardo in un momento felice

Diciotto giorni di battaglia, silenziosa ma strenua, in quel letto d'ospedale. Ha lottato fino all'ultimo aggrappandosi con forza, dal buio in cui l'aveva relegato il coma, alla vita che tanto amava e alle persone che, per due lunghe settimane, non lo hanno mai lasciato solo.

Era riuscito a mettere in salvo la fidanzata, spingendola via dalla strada prima di essere centrato da un’auto, ma non ce l'ha fatta purtroppo Mirco Ronzani, il 39enne investito lo scorso 10 novembre mentre attraversava via Santa Maria a Madonnetta di Sarcedo, dopo essere stato a cena con la sua Arianna Gottardo nella pizzeria “Da Denis”.

Quasi venti giorni di calvario nel reparto di rianimazione del San Bortolo di Vicenza, due operazioni chirurgiche per limitare i danni del trauma cranico riportato nell'impatto fino all'emorragia cerebrale che lo ha colpito.

Un danno troppo grave da cui Mirco, originario di Lugo dove viveva ancora in via Valdellette, nella casa paterna, non si è più ripreso e che ha spinto i medici a decretare, lunedì poco prima di mezzogiorno, la morte cerebrale.

«Ci hanno chiamato in ospedale, erano le 11.45 – racconta la mamma di Ronzani, Marinita Dalla Costa – Siamo andati tutti e abbiamo acconsentito alla donazione degli organi. Il cuore del nostro Mirco ha già salvato una donna, di Milano credo. In questo modo potrà continuare a vivere, grazie ad altre persone». Oltre al cuore, Mirco ha donato infatti polmoni, fegato e tessuti, in un ultimo atto di generosità e amore verso il prossimo pur in un momento tanto doloroso.

Ci credevano tutti, ci speravano tutti che quel ragazzone, allegro e sempre pronto ad aiutare gli altri, ce l'avrebbe fatta: «Ci credevamo sì, anche troppo», confessa mamma Marinita, soprattutto quando, qualche giorno dopo il ricovero, nonostante le condizioni continuassero a rimanere gravi, il quadro si era stabilizzato.

Mirco continuava a respirare autonomamente e non aveva riportato lesioni agli organi interni nonostante l'impatto con la Fiat Punto che, quel maledetto giovedì 10 novembre, alle 21.30, ha sconvolto per sempre la vita di tre famiglie. La famiglia Ronzani, naturalmente, quella della fidanzata Arianna e, inevitabilmente, quella di Bruna Grolla, la 43enne di Sarcedo al volante dell'auto che ha colpito l'uomo.

Secondo le ricostruzioni della polizia locale la coppia, uscita dal locale, stava attraversando la strada diretta all'auto parcheggiata dalla parte opposta quando era sopraggiunta la Punto diretta verso Thiene che, non frenando in tempo, aveva centrat Mirco, il quale aveva battuto violentemente la testa sul parabrezza prima di rovinare a terra.

Con il tragico epilogo della vicenda le accuse per Bruna Grolla passano d'ufficio da lesioni gravissime ad omicidio stradale.

Mirco, che aveva un figlio di 5 anni avuto dalla prima moglie e che da qualche tempo aveva allacciato una relazione stabile con Arianna, lavorava nel trasporto internazionale di cavalli e proprio nell'ambiente dell'equitazione aveva conosciuto la nuova compagna.

Un lavoro, quello nel settore ippico, che per Mirco era molto di più, era una passione, parte integrante della sua vita: lo dimostra anche l'incredibile destino che, nella morte, lo ha unito al suo cavallo Blankito. Un animale sano, che non aveva mai avuto problemi di salute e che qualche giorno dopo l'incidente che ha ridotto in coma il suo cavaliere è deceduto improvvisamente, senza alcuna apparente causa.

Una circostanza che ha sconvolto non poco amici e parenti ma non la fidanzata Arianna, che conosceva lo speciale legame che si era creato tra i due e che, in qualche modo, il cavallo avrebbe percepito spezzarsi al momento del terribile investimento.

Ancora da fissare la data e l’ora del funerale del 39enne Ronzani, che si celebrerà comunque nel corso di questa settimana.

Giulia Armeni

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