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Lastebasse

Strada per Folgaria. «Si riapre prima di Pasqua»

L’obiettivo della Provincia di Trento è rendere di nuovo percorribile la provinciale 350 entro il weekend del 24 marzo
La frana I massi caduti che hanno portato alla chiusura della strada (M. Carollo)
La frana I massi caduti che hanno portato alla chiusura della strada (M. Carollo)
La frana I massi caduti che hanno portato alla chiusura della strada (M. Carollo)
La frana I massi caduti che hanno portato alla chiusura della strada (M. Carollo)

Riaprire la strada per il fine settimana del 24 marzo. È questo l’obiettivo della Provincia autonoma di Trento dopo la frana che nella notte tra l’11 e il 12 febbraio è piombata, in territorio trentino, sulla provinciale 350, collegamento che unisce Lastebasse e Folgaria. Da quel momento l’importante via di comunicazione tra Veneto e Trentino è chiusa al transito.

La frana sulla provinciale 350 che unisce Lastebasse e Folgaria

Dopo il dissesto, seguito al più devastante episodio del 4 novembre, i lavori erano iniziati subito. Ai rilievi, eseguiti anche con l’ausilio di droni, e agli interventi preparatori, era seguito, il 22 febbraio, il brillamento della placca di roccia che, dopo essere caduta dalla montagna, si era fermata in una gola, rimanendo pericolante sopra la vallata. «Dopo la volata - spiega il direttore dell’ufficio strutture stradali della Provincia autonoma di Trento Paolo Nicolussi Paolaz - grazie ai rocciatori abbiamo eliminato dall’area tutte le rocce pericolanti e, da tre giorni, siamo impegnati con un ragno meccanico per pulire il versante e chiudere il canyon con una vela che farà da barriera. Le condizioni meteorologiche degli ultimi giorni non hanno aiutato: la neve e la nebbia hanno reso difficile anche il trasporto degli operai in parete con l’elicottero». Ora si guarda alla riapertura di un’arteria fondamentale per gli scambi economici, commerciali e turistici tra le due regioni.

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 L'obiettivo è la riapertura al traffico per il week end del 24 marzo

«L’idea, meteo permettendo - dice il direttore - è di ripristinare il versante, realizzare delle barriere provvisorie, sistemare la viabilità danneggiata e tentare la riapertura per il week end del 24 marzo». 

I disagi per le zone di Lastebasse e della valle dell’Astico

Sarà necessario anche rimuovere la barriera paramassi che era stata realizzata dopo la prima frana; le reti sono state divelte dai massi caduti. Successivamente, si procederà con la costruzione di una nuova difesa anti dissesto. Fortunatamente, stavolta la sede stradale non ha avuto danni gravi come dopo la prima frana. La caduta delle rocce sulla carreggiata e la conseguente interruzione del collegamento verso Folgaria hanno portato in ogni caso a nuovi disagi, nell’area, in particolare per i pendolari, ma anche per le attività commerciali di Lastebasse e della valle dell’Astico, costrette a fare i conti con lo stop del flusso di turisti diretti ai comprensori sciistici trentini. 

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I lavori per sistemare il versante della montagna

Nei giorni successivi alla frana, era stata appurata la presenza di una massa rocciosa di 520 metri cubi, pericolante sulla valle. Di qui l’idea di procedere con il brillamento. Gli addetti delle ditte incaricate avevano eseguito i rilievi per fare un quadro della situazione e poi decidere come procedere. L’area dello smottamento era stata anche teatro di un sopralluogo da parte del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti assieme a tecnici dell’ente e ad alcuni sindaci del territorio. Successivamente gli operai si erano calati in parete, avevano eseguito dei fori nella roccia, per poi inserire al loro interno l’esplosivo. Dopo la volata, sono così iniziati i lavori di sistemazione del versante della montagna.

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Matteo Carollo

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