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Monticello C. Otto

Lite per un debito
Impresario
finisce in coma

Il park alle ex elementari   dove è avvenuta la lite.  FOTO ARMENI
Il park alle ex elementari dove è avvenuta la lite. FOTO ARMENI
Il park alle ex elementari   dove è avvenuta la lite.  FOTO ARMENI
Il park alle ex elementari dove è avvenuta la lite. FOTO ARMENI

MONTICELLO. Una discussione legata a questioni di denaro degenera e sfocia in una zuffa che, in pieno centro a Monticello, lascia a terra privo di conoscenza un uomo di 54 anni, Salvatore Barbasso, detto Michele. L’episodio è accaduto domenica mattina in via Roma, di fronte alle ex scuole elementari e a due passi dal municipio, e ha coinvolto Barbasso, cinquantenne residente a Cavazzale, e Luca Buonferrato, muratore ed ex collaboratore nell’impresa edile di Barbasso. Quest’ultimo, ricoverato all’ospedale a Vicenza con un trauma cerebrale e ora in coma farmacologico, è noto alle forze dell’ordine, in quanto rinviato a giudizio per una serie di rapine, tra cui quella alla “Corte degli Aranci” a Marano tre anni fa, e per altri reati, dal porto d'armi alla ricettazione.

Domenica intorno alle 9 Barbasso si è recato al bar- pasticceria “Conte Otto”, accanto al Comune. Lì, è il racconto dei familiari, ha incontrato Buonferrato: è nata una discussione, forse originata da un debito di 300 euro, ma non è chiaro chi dovesse il denaro a chi dal momento che le versioni, da parte della famiglia di Barbasso e dello stesso Buonferrato sono contrastanti. Una volta usciti dal locale e raggiunta l’auto dell’impresario originario dell’Agrigentino, a Vicenza da una decina d’anni, i toni si sono scaldati, i due sono passati alle mani ed è comparso anche un bastone. Nella lite Buonferrato avrebbe infine sferrato un pugno all’ex datore di lavoro, che cadendo a terra ha battuto la testa con tale violenza da perdere i sensi. A lanciare l’allarme una passante che, accortasi dell’uomo riverso sull’asfalto nel parcheggio delle vecchie elementari si è precipitata al bar poco distante, per chiedere aiuto. «Ci hanno detto che c’era un uomo a terra, immobile - raccontano dalla pasticcerie - Allora siamo corsi a portare una coperta in attesa dell’ambulanza, nessuno aveva capito cosa fosse accaduto. Pensavamo che Michele, cliente abituale, avesse avuto un infarto». A prestare le prime cure all’impresario lo stesso Buonferrato, fattosi poi anche lui medicare per lesioni e ferite, pare provocate dal bastone, al naso e alla fronte.

«Non crediamo possibile che mio zio abbia usato un bastone per picchiare l’ex collaboratore - commenta il nipote del siciliano - Se così fosse, grande e grosso com’è, gli avrebbe fatto davvero del male». Per cercare di capire l’esatta dinamica il nipote invita eventuali testimoni a farsi avanti: «Forse in molti hanno assistito alla discussione ma non sanno che quel pugno ha provocato danni serissimi a mio zio e potrebbe davvero avergli rovinato la vita per sempre».

Giulia Armeni

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