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Verso le elezioni

Bassano, Lega a disagio con la base e FdI rilancia Elena Pavan

Alla riunione del Carroccio dell'altra sera molti iscritti non hanno gradito l'alleanza con la Dc. Fratelli d'Italia spinge per un bis
L'assessore Donazzan con il sindaco Pavan
L'assessore Donazzan con il sindaco Pavan
L'assessore Donazzan con il sindaco Pavan
L'assessore Donazzan con il sindaco Pavan

Vertici a ripetizione nel centrodestra: mentre Fratelli d'Italia spinge per la ricandidatura di Elena Pavan, nella Lega, riunitasi lunedì sera, si registra un forte imbarazzo (eufemismo) della base di fronte all'ipotesi di allearsi con la Democrazia Cristiana. Sul fronte FdI sono stati gli stessi vertici provinciali, ieri, a mettere un punto fermo: Elena Pavan risulta gradita e il partito di Giorgia Meloni la sostiene. Ciò in linea con le voci che circolano da alcune settimane e vedono una fetta consistente di Fratelli d'Italia sostenere il sindaco uscente. In particolare dopo le assicurazioni sull'assegnazione a FdI della candidatura a Rovigo: il Polesine ai meloniani, quindi, Bassano al Carroccio, puntando su un nome che appena tre mesi fa era dato a fine corsa e nelle ultime settimane si è rafforzato.

Questo mentre nelle stesse ore, nella sede della Lega, emergeva la spaccatura tra base e vertici con il segretario Andrea Viero chiamato a spiegare ai militanti le ragioni della fuga in avanti di sabato scorso con Forza Italia e con la Dc-Popolari per Bassano. Sabato, officiato dallo stesso Viero e dal vicepresidente del consiglio regionale, Nicola Finco, è andato in scena in sala Angarano l'abbraccio tra il Sole delle Alpi e lo Scudo crociato, assente il sindaco Pavan. Abbraccio che per ammissione delle parti coinvolte sarebbe avvenuto «nel segno del buonsenso e del moderatismo, per il bene di Bassano», con Finco impegnato a precisare che «la Lega in senso stretto non è un partito di destra, ma un partito territoriale che vuole dare risposte alla gente e crede nel buongoverno».

Sembrava tutto fatto, con FdI messa all'angolo e l'invito ai gruppi centristi a unirsi alla coalizione, ma lunedì sera il leghismo bassanese è tornato alle origini. Vale a dire al mal di pancia per la Dc e tutto ciò che profumi di prima repubblica. Così, a quanto riferiscono fonti vicine ai vertici leghisti, Viero ha spiegato le proprie ragioni, ma la relazione più gradita è stata quella del sindaco Pavan, pronta a risalire in sella tirando le briglie verso destra. E se, sempre secondo le stesse fonti, in queste ore Finco e il segretario regionale leghista, Alberto Stefani, sono al lavoro per riportare la macchina leghista sulla direzione a loro più gradita, il tempo che sta per scadere e il sostegno esplicito di uno sponsor come FdI lasciano intendere che la quadra invocata più volte nelle scorse settimane si troverà su Elena Pavan.

Esclusa l'ipotesi di scissione del Carroccio, a sostenerla, il sindaco uscente dovrebbe trovare la Lega, Fratelli d'Italia e la civica annunciata nei giorni scorsi. Forza Italia e Dc, più, probabilmente, qualche gruppo centrista, dovrebbero proseguire per la propria strada, come in autonomia dovrebbe continuare anche "Impegno per Bassano" di Roberto Marin. Con uno scenario di questo tipo Elena Pavan resta ancora la favorita per l'elezione ma, dopo settimane di incertezza, un'incognita si sta facendo strada. Ed è la capacità della coalizione, sulla carta vincente, di tradurre l'alleanza in consenso dopo i tira e molla e i rovesciamenti di fronte in seguito ai quali, ora, i mugugni non mancano.

Lorenzo Parolin

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