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Nel Basso Vicentino

Virus aviaria
60 mila polli
da abbattere

Le analisi hanno evidenziato l'epidemia in due allevamenti
Rilevato il contagio in due allevamenti del Basso Vicentino
Rilevato il contagio in due allevamenti del Basso Vicentino
Rilevato il contagio in due allevamenti del Basso Vicentino
Rilevato il contagio in due allevamenti del Basso Vicentino

VICENZA. Finora l'influenza aviaria aveva sfiorato la provincia di Vicenza, diventata temporaneamente zona franca e area di riferimento per l’abbattimento degli animali risultati infetti soprattutto nel Veronese, dove l’epidemia infuria da mesi, e nel Padovano.  Da ieri il virus è anche da noi. Trentamila tacchini e 8 mila anatre di due allevamenti, il primo a Campiglia dei Berici, il secondo a Pojana Maggiore, sono stati contagiati dalla malattia e i veterinari dell’Ulss li hanno destinati all’abbattimento. 


Secondo le normative sarà ora necessaria la creazione di un anello protettivo di 3 chilometri di diametro dal focolaio, oltre che una zona di sorveglianza di 10. E, siccome l’area del Basso Vicentino in cui sono stati scoperti i focolai è ad alta densità di allevamenti, per evitare che l’epidemia dilaghi a macchia d’olio si dovrà procedere a una serie di abbattimenti preventivi. Si parla di 32 mila polli, 20 mila tacchini, 8 mila anatre, ma si potrebbe arrivare a un’ecatombe di oltre 100 mila capi, con danni rilevanti per mancato reddito per le aziende e costi enormi di milioni di euro per l’Ulss. 

 

Un martedì nero, quello di ieri, nel segno dell'aviaria. Oltre ai due focolai vicentini ne è stato scoperto un terzo a San Martino Buon Albergo, nel Veronese.

 

Franco Pepe

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