<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Tribunale, sabbia
nei tubi di scolo
Pulizia d’urgenza

Le verifiche hanno riguardato le tubature e i chiusuni installati sul tetto del tribunale. FOTO BERNARDINI
Le verifiche hanno riguardato le tubature e i chiusuni installati sul tetto del tribunale. FOTO BERNARDINI
Le verifiche hanno riguardato le tubature e i chiusuni installati sul tetto del tribunale. FOTO BERNARDINI
Le verifiche hanno riguardato le tubature e i chiusuni installati sul tetto del tribunale. FOTO BERNARDINI

«Bisognava fare un’azione di forza. Non c’era alternativa. L’obiettivo è tutelare chi lavora e i cittadini che utilizzano la struttura». L’assessore alla Cura urbana (e avvocato) Cristina Balbi per descrivere la situazione in cui versa il nuovo tribunale di Borgo Berga, e le misure prese dall’amministrazione comunale per risolverla, usa parole che potrebbero essere tranquillamente spese dal suo collega alla Sicurezza in caso di un blitz di polizia. Solo che in questo caso stiamo parlando di un palazzo di giustizia inaugurato appena quattro anni fa e che da qualunque lato lo guardi è già pieno di problemi. Il più serio, senza dubbio, quello degli allagamenti. Ed è proprio per scongiurare le piscine lungo i corridoi, o negli uffici (l’ultima volta è accaduto una settimana fa) che il comune ha deciso un intervento di «somma urgenza» per cercare di risolvere la faccenda. Così, da ieri, è scattato il piano anti-allagamento tramite la pulitura degli scarichi e la videoispezione dei tubi.

L’INTERVENTO. Il provvedimento amministrativo con cui il comune ha dato avvio al piano anti-allagamento del nuovo tribunale è stato firmato martedì. «Non c’era tempo da perdere - conferma l’assessore Balbi -. Abbiamo fatto una rapida ricognizione per trovare la ditta che ci garantiva il lavoro migliore al prezzo più basso e abbiamo individuato la “Energica Spurghi”». Ventiquattr’ore dopo, ovvero ieri mattina, i tecnici erano già al lavoro sul tetto del “Corpo A” del palazzo di giustizia. Dove hanno passato al setaccio le cinque canaline. Tutte risultavano pesantemente ostruite da materiale edile: sabbia e resti relativi ai lavori svolti in fase di costruzione dell’edificio. Di fatto, stando alle prime verifiche tecniche, una volta conclusa l’opera non sarebbe stata fatta alcuna pulizia lasciando quindi sul tetto gli scarti del materiale utilizzato. Che le piogge, di volta in volta, avrebbero depositato nelle tubazioni fino a ostruirle completamente. Tanto che al termine dell’intervento di “disostruzione” sono stati riempiti due sacchetti pieni di residui edili che ora verranno analizzati per capirne l’esatta provenienza. «In base all’esito della relazione faremo le nostre riflessioni - spiega l’assessore Balbi -. Riservandoci di avanzare anche un eventuale richiesta di risarcimento danni alla Codelfa, la ditta che ha costruito il palazzo». E ancora: «Un immobile appena costruito non è ammissibile abbia di questi problemi».

TUBI OTTURATI. L’acqua piovana che cade sul tetto del tribunale, in teoria, deve incanalarsi lungo tubature lunghe circa 25 metri (quindi fino al piano interrato) dotate di un diametro di circa 10 centimetri. Ma finora siamo sempre rimasti sul piano teorico, visto che praticamente sabbia e materiale vario hanno quasi subito ostruito gli scarichi. Che hanno visto il loro diametro ridursi sino ad arrivare al massimo a due centimetri. Va da sè che con uno spazio a disposizione tanto esiguo, l’acqua, specie quando cade per giorni, non può defluire. Anzi, ristagna o addirittura deborda inzuppando i controsoffitti e infiltrandosi nelle pareti. Da qui le piogge interne lungo i corridoi, le pozzanghere negli uffici, i muri macchiati.

LA VIDEOISPEZIONE. Questa volta, per risolvere il problema in maniera definitiva, verrà eseguita anche la “videoispezione” degli scarichi. Il procedimento, per intenderci, è del tutto simile a una gastroscopia medica: una sonda dunque verrà calata lungo i tubi per verificarne il percorso. «La ditta specializzata è stata incaricata di effettuare ispezioni video di tutti gli scarichi posizionati sulla copertura dell’edificio - precisa il comune attraverso una nota stampa - pulire gli imbocchi e le canalette di scarico delle acque meteoriche installare eventuali griglie. Estirpare la presenza di vegetazione sul tetto e pulire e sistemare i pozzetti per eliminare i ristagni».

Matteo Bernardini

Suggerimenti