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Tav in viale Roma
C’è l’ok al progetto
che vale 800 milioni

Sei ore di dibattito   per arrivare al sì al progetto che prevede di mantenere la stazione in viale Roma
Sei ore di dibattito per arrivare al sì al progetto che prevede di mantenere la stazione in viale Roma
Sei ore di dibattito   per arrivare al sì al progetto che prevede di mantenere la stazione in viale Roma
Sei ore di dibattito per arrivare al sì al progetto che prevede di mantenere la stazione in viale Roma

Qualcuno nei corridoi di palazzo Trissino si è lasciato scappare la battuta. «Chissà tra un anno cosa succederà. Magari ci ritroveremo in aula a votare l’ennesima, e diversa, opera ferroviaria». Una frase ironica, certo. Eppure non si può non sorridere visto che a 17 mesi di distanza il Consiglio comunale dà ancora una volta il via libera alla Tav. No, niente déjà vu. Il progetto dell’alta velocità (ri)approvato da sala Bernarda con i voti della maggioranza e di Dino Nani è un altro, e stravolto, rispetto a quello che era stato timbrato il 13 gennaio 2015. Costa un miliardo in meno, ha una durata dei lavori stimata in 68 mesi e soprattutto prevede il mantenimento dell’attuale stazione in viale Roma con l’aggiunta di una fermata in Fiera.

LA VOTAZIONE. Ci sono volute più di sei ore di dibattito per arrivare all’esito finale. Poche le sorprese, se non l’astensione di Ennio Tosetto (Pd). E tante le conferme. Il progetto dell’alta velocità trova terreno fertile tra i banchi della maggioranza e di Nani (Gruppo misto) ma non passa lo scoglio di Movimento 5 stelle, Sel (contrari) e di Claudio Cicero (che non partecipa) che, vedi a lato, ha presentato un suo progetto. Astenuti Idea Vicenza, Forza Italia e Ncd. «Questa – afferma Achille Variati – è da intendersi come una voglia di cambiare pagina e credere nel futuro». Anche in questo caso sono poche le differenze rispetto a un anno e mezzo fa. Lo studio di fattibilità (stazione in Fiera e fermata a borgo Berga) fu approvato con 23 voti favorevoli (maggioranza e Ncd), 2 contrari (Dovigo e M5s) e 4 astenuti (Forza Italia, Idea Vicenza e Lega). Cicero e Manuela Dal Lago non avevano partecipato.

L’IMPIANTO. Ma cosa e come cambierà quindi la città ora che palazzo Trissino ha votato il progetto dell’alta velocità? Domanda d’obbligo se si vuole passare dai numeri alla realtà. L’impianto (ora Rfi dovrà produrre il progetto preliminare) è completamente diverso dallo studio di fattibilità. Prevede, come più volte raccontato, di realizzare la stazione dell’alta velocità in viale Roma (preservando l’edificio attuale e ampliando il parcheggio) e di affiancare anche una fermata (il che vuole dire una semplice banchina) in Fiera da utilizzare in occasione di grandi eventi. Cambiano anche i costi. Il progetto definito “low-cost” ha un valore di 804,1 milioni di euro (1.756,7 i milioni necessari per lo scenario precedente); per portare a termine i lavori serviranno 68 mesi «dalla consegna lavori alla disponibilità per l’attivazione», scrive Rfi. Rispetto ai 93 previsti per la soluzione Fiera.

FILOBUS E STRADE. Il progetto porterà una delle compensazioni più attese: il filobus. Costerà 69 milioni. Partirà da Ponte Alto e arriverà fino in via Zamenhof dove ci sarà un parcheggio scambiatore. Ma la parola chiave è accessibilità. Il progetto low-cost prevede la necessaria realizzazione di nuove arterie. La prima denominata strada nuova dell’Arsenale è lunga poco più di due chilometri. Si stacca da viale dell’Industria con un rondò, segue via dell’Arsenale e prosegue all’interno dell’omonimo stabilimento di proprietà di Rfi. La bretella (realizzata in superficie e con una corsia per senso di marcia) una volta arrivata al fascio dei binari sarà interrata all’altezza di via Rossi e spunterà in viale Verona, dove attualmente si trova il cavalcavia di Ferreto de Ferreti (destinato alla demolizione). Dopo una rotatoria, la bretella proseguirà fino all’area dove si trova ora la stazione di Ftv. Il collegamento alla stazione avviene anche con un nuovo viadotto e con una passerella pedonale. Anche a est ci sarà una nuova arteria: il prolungamento di via Martiri delle Foibe fino a viale della Serenissima.

Nicola Negrin

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