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Tangenziale, sì dell’Anas dopo oltre 25 anni

Il rendering dell’innesto con viadotto e rotatoria  del primo stralcio della tangenziale di Vicenza con viale del Sole
Il rendering dell’innesto con viadotto e rotatoria del primo stralcio della tangenziale di Vicenza con viale del Sole
Il rendering dell’innesto con viadotto e rotatoria  del primo stralcio della tangenziale di Vicenza con viale del Sole
Il rendering dell’innesto con viadotto e rotatoria del primo stralcio della tangenziale di Vicenza con viale del Sole

Il comunicato ufficiale è atteso per la giornata di oggi. Ma nel frattempo la buona notizia c’è già: l’Anas ha approvato il progetto esecutivo finale della tangenziale di Vicenza. Il timbro ufficiale è arrivato nella tarda serata di ieri, quando si è concluso il Consiglio di amministrazione (l’ultimo calendarizzato per il 2017) della società guidata dal presidente Gianni Vittorio Armani. Tanti i documenti da vagliare, analizzare, modificare e autorizzare. Tra questi, appunto, anche quello atteso da quasi 30 anni dalla città di Vicenza: quella che per tantissimo tempo è stata chiamata bretella dell’Albera e «che ora diventerà finalmente realtà», commenta un soddisfatto Achille Variati.

L’AVVIO DEI LAVORI. L’approvazione del progetto esecutivo non è una passaggio qualunque. È il tassello definitivo per completare il mosaico delle carte; rappresenta la leva sul pulsante “on” che farà scattare i motori delle ruspe, presumibilmente già entro la fine dell’anno. Sì, perché, trattandosi di un appalto integrato, ad eseguire l’intervento da 87 milioni (con Iva ed espropri) sarà lo stesso Consorzio Integra che si è assicurato il bando di gara per la realizzazione dell’infrastruttura e (preliminarmente) del progetto esecutivo. Per questo motivo il timbro sul disegno finale consentirà di passare dalle carte ai fatti.

LE TEMPISTICHE. Gianni Vittorio Armani, a Vicenza in occasione dell’assemblea dell’Anci, non aveva avuto alcuna esitazione: «Entro la fine del 2017 partiranno i lavori per la tangenziale di Vicenza». E in effetti quelle parole, confermate a una seconda e precisa domanda, si trasformeranno con ogni probabilità in realtà. Integra, che ha proposto di eseguire l’intervento con 29 milioni 105 mila euro rispetto ai 41 milioni 835 mila euro indicati da Anas, potrà entrare in azione già nelle prossime settimane. Rispetto a quanto indicato finora, non ci saranno differenze nell’identificazione del tracciato; le uniche aggiunte riguardano le barriere antirumore (come indicato da Arpav) ed elementi idraulici (come affermato dall’Autorità di bacino).

IL RITARDO. Sono queste alcune delle tematiche che hanno fatto slittare l’opera. Considerato che l’aggiudicazione dell’appalto risale al 20 luglio del 2016, che in mezzo c’è stato un ricorso, che la firma del contratto è avvenuta a gennaio 2017 e che il primo progetto esecutivo è stato consegnato a maggio, il Consorzio è stato costretto poi a rivedere il piano, tenendo conto delle osservazioni di Arpav e Autorità di bacino. Il disegno è stato in parte modificato e Anas è stata costretta a rivedere il quadro economico dell’opera e ad approvare la versione aggiornata del progetto esecutivo «con un atto aggiuntivo - specifica Variati - che dovrà essere firmato dal Consorzio Integra». L’azienda presenterà poi il piano di monitoraggio del terreno ad Arpav e successivamente potrà insediare il cantiere. Presumibilmente entro fine anno. Dopodiché avrà a disposizione 720 giorni per i lavori.

Nicola Negrin

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