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Vicenza

Sbandati neonazisti
nell’ex bowling
di San Felice

Nicola Negrin Le corsie non ci sono più. E in quel grande capannone non c’è nemmeno traccia di birilli o delle bocce con i tre buchi. L’unico elemento di arredo che ricorda ai visitatori sprovveduti,...
Il grande salone che ospitava le corsie del bowling
Il grande salone che ospitava le corsie del bowling
Vicenza, l'ex bowling diventa covo di neonazisti

VICENZA. Le corsie non ci sono più. E in quel grande capannone non c'è nemmeno traccia di birilli o delle bocce con i tre buchi. L'unico elemento di arredo che ricorda ai visitatori sprovveduti, ai senzatetto o ai disperati che quell'immobile è l'ex bowling di San Felice sono i seggiolini blu sui quali i giocatori si sedevano in attesa di iniziare il proprio turno. Il resto è sporcizia, abbandono e incuria con piccole stanze ammuffite che diventano "abitazioni" temporanee e improvvisate per sbandati, con un evidente orientamento politico.

 

LA PANORAMICA. Dovrebbe essere un viaggio nel passato, ma in realtà il percorso compiuto tra corridoi vuoti, soffitti a pezzi e pareti scrostate, e documentato nelle foto di Devis Vezzaro nella sua pagina Facebook "I luoghi dell'abbandono", è un tuffo nel presente. Quello stabile, che non è pubblico ma, secondo catasto, è di proprietà dei fratelli Muraro, da anni ormai è abbandonato. O meglio semi-abbandonato. Perché è vero che le serrande sono state abbassate e più nessuno ha messo piede all'interno della struttura per una partita di bowling, ma è allo stesso tempo evidente che più di qualche sbandato ha scelto quelle stanze in disuso per allestire la propria dimora. Non solo in tempi passati ma, come dimostrano le immagini, anche di recente.

 

PRIEBKE E TERZO REICH. È sufficiente compiere un sopralluogo oltre il grande salone che ospitava le piste del bowling. Da lì si prosegue verso la vecchia scuola lavoratori e quindi nelle stanze ricavate alla fine di un corridoio illuminato dalle finestre ma invaso da erbacce, muffa e ragnatele. Qui, dopo aver affrontato una decina di scalini, si trova una tenda anti-mosche. Oltre ai cordoni che pendono dall'alto si trova un materasso, un divano alcune foto ma anche oggetti che raccontano di un ricovero recente. Dal gel, ai mozziconi di sigarette. Da bottiglie d'acqua a resti di cibo. Senza dimenticare occhiali da sole, calzini comprati da poco, coperte e libri. Già, perché è proprio questo particolare che risalta tra disordine, puzza e degrado. Accanto ad alcuni abiti gettati alla rinfusa sul pavimento spuntano libri che rispecchiano un'ideologia di estrema destra. Non basta l'autobiografia di Erich Priebke, capitano delle SS durante la Seconda guerra mondiale; poco più in là ecco il testo "Memorie del Terzo Reich" di Albert Speer. Evidentemente, per usare un eufemismo, gli sbandati che hanno scelto l'ex bowling come casa non sono proprio moderati.

 

ALTRI RESTI. La domanda che resta senza risposta a questo punto è chi siano gli "inquilini" che, tra lattine, carte, pacchetti di sigarette, siringhe e altri elementi poco decorosi occupano lo stabile. Di certo non estremisti di sinistra.

Nicola Negrin

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