VICENZA. Una vicentina era stata assunta da Poste italiane ancora nell’estate del 1999 per svolgere attività nei mesi da giugno a settembre. Poi era stata lasciata a casa. Ma il termine ultimo del contratto per la lavoratrice era illegittimo, nell’ambito della riorganizzazione in corso in quegli anni. E la postina ha ottenuto ragione, tanto che la Corte d’Appello di Venezia ha ordinato alle Poste di riassumerla a partire dal 2006, pagandole gli arretrati. La Cassazione di recente ha confermato quella sentenza, disponendo un nuovo calcolo dell’indennità che spetta alla vicentina.