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Vicenza

Paolo Rossi
in soccorso
del suo "Lane"

Rossi è fiducioso e indica una via d'uscita per il Vicenza
Paolo Rossi mostra con orgoglio una maglia del Vicenza
Paolo Rossi mostra con orgoglio una maglia del Vicenza
Paolo Rossi mostra con orgoglio una maglia del Vicenza
Paolo Rossi mostra con orgoglio una maglia del Vicenza

VICENZA. L’occasione è stata quella della chiusura, domenica sera, della mostra “Paolo Rossi - Great Italian Emotions e l’Italia dell’82”, realizzata a palazzo Cordellina. Per domandare al mito del calcio Paolo Rossi che ne sarà del "suo Lane" in seguito al fallimento e al grave momento storico in cui versa il Vicenza, in attesa di ripartire. «Non dobbiamo scoraggiarci - ha sottolineato Rossi in merito alle questioni societarie -. La società può anche non esserci, ma si riparte con nuove forze». «Ne sto soffrendo molto - ha poi aggiunto -. Mi dispiace perchè per uno che ha giocato con questi colori, pensare a quei momenti e a ciò che sta accadendo ora è strano. Ma non è che il Vicenza sparisce, si riparte. É come se fosse finito il capitolo di un libro e bisogna cominciare a scriverne un altro. Ma il libro non sparisce, tu lo puoi sempre riaprire e rileggere. La storia del Vicenza ci insegna tanto».

Rossi ha risposto anche alla provocatoria domanda "perchè non prende lei il Vicenza": «Credo che qui ci sia un tessuto imprenditoriale importante - ha dribblato -. Ripartire da zero senza una situazione debitoria è un'occasione da non perdere. Certo ci vuole un progetto. Servono uomini capaci, le società oggi sopravvivono così. Io non ho dubbi che il Vicenza riparta».

Paolo Rossi si è detto invece molto soddisfatto del successo della tappa vicentina dell'esposizione "Great Italian Emotions e l’Italia dell’82”, promossa da Comune con Aim e Unicomm, salutata dal calore dei vicentini: oltre 7 mila visitatori che, nelle scorse settimane, hanno voluto ammirare i cimeli in mostra nei saloni di palazzo Cordellina. «Sono molto felice del risultato della mostra e non avevo dubbi che Vicenza potesse rispondere in maniera adeguata, perchè qui ho passato gran parte della mia vita. Ancora oggi, nonostante viva in Toscana, il mio punto di riferimento resta Vicenza per tutta una serie di motivi. Qui ho messo radici, oltre ai tre anni da calciatore ne ho trascorsi 25 da persona normale, circondato dai miei affetti». 

 

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