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All'aeroporto di Johannesburg

Operatore di ong
vicentino fermato
con un kg di coca

L’aeroporto Tambo di Johannesburg dove è avvenuto l’arresto
L’aeroporto Tambo di Johannesburg dove è avvenuto l’arresto
L’aeroporto Tambo di Johannesburg dove è avvenuto l’arresto
L’aeroporto Tambo di Johannesburg dove è avvenuto l’arresto

JOHANNESBURG (Sudafrica). Lo hanno arrestato in aeroporto, durante un controllo. In un sottofondo della valigia nascondeva poco meno di un chilogrammo di cocaina, suddiviso in quattro sacchetti, coperti da carta di alluminio e con un deodorante in polvere che avrebbe dovuto ingannare i cani antidroga.

Da qualche settimana il vicentino Luca Danieli, 29 anni, è in carcere a Johannesburg, in Sudafrica, accusato di traffico internazionale di stupefacenti. Operatore di una ong, è stato fermato poco dopo essere atterrato da un volo di linea da un’altra città africana. Le indagini sono in corso, mentre a Vicenza, dove il giovane è conosciuto, la notizia ha suscitato sconcerto.

L’OPERATORE. Danieli, diploma da tecnico informatico e qualche esame prima di lasciare la facoltà di Lingue all’università, lavora per diverse ong oramai da parecchi anni. Si occupa soprattutto di organizzazione e segue in prima persona diversi progetti in molti Stati poveri del mondo. L’Africa la conosce bene, perché ha operato in Ciad, Mauritania, Mali, Guinea Bissau, Egitto e Sudafrica, ma ha anche viaggiato attraverso molti altri Paesi, occupandosi di pozzi, educazione dei bambini, elettrificazioni, nuove coltivazioni e protezione di territori, collaborando anche con molti enti governativi. Da quanto è emerso, Danieli sarebbe partito l’ultima volta dall’Italia in ottobre, con rientro previsto entro la fine dell’anno, impegnato - ma non in queste settimane - in un programma di formazione in Africa subsahariana con un’organizzazione francese.

L’ARRESTO. Da quanto si è potuto apprendere - la notizia è trapelata in città solamente ieri - l’arresto risale ad almeno un paio di settimane fa. Danieli era partito in aereo qualche ora prima e aveva in programma di fermarsi a Johannesburg solamente qualche giorno, visto che in tasca aveva già un altro biglietto. Per un operatore come lui, spostarsi di frequente è tutt’altro che strano. Per gli inquirenti, però, che lo ritengono un corriere della droga, evidentemente si era rifornito da qualche parte e doveva consegnare i 947 grammi di cocaina a qualche organizzazione criminale.

Lo stupefacente sequestrato vale parecchie decine di migliaia di euro; il guadagno illecito avrebbe certamente garantito anche il pagamento del corriere. In base a quanto riferito, Danieli sarebbe stato fermato durante un controllo casuale.

Gli agenti della polizia sudafricana, all’aeroporto Tambo, gli avrebbero aperto i bagagli e sarebbero rimasti insospettiti dalla valigia, che appariva un po’ troppo pesante. Aveva un doppio fondo, che è stato scoperto. Ad una prima verifica, quella polvere nascosta è risultata essere droga. E a quel punto sono scattate le manette.

LE INDAGINI. Il provvedimento è stato confermato dal magistrato, la famiglia è stata informata dalle autorità e il vicentino è rimasto in carcere. Secondo quanto emerge, la polizia ha avviato le indagini per fare luce sui contatti di Danieli e per comprendere chi avrebbe dovuto incontrare in Sudafrica una volta uscito dall’aeroporto.

L’obiettivo è identificare non solo la provenienza dello stupefacente, ma soprattutto la sua destinazione, per far luce sull’organizzazione criminale nella quale l’operatore era rimasto coinvolto, e per capire a quale titolo e con quale ruolo.

Diego Neri

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