VICENZA. «Il sindaco parli a Renzi e non attraverso gli autovelox». Era il dicembre 2015. Il sindaco di allora era Achille Variati. E quel Renzi, Matteo, era il presidente del Consiglio. L’autore della frase, invece, è Claudio Cicero, a quel tempo consigliere di opposizione e oggi assessore alle infrastrutture.
Sono trascorsi tre anni. Ma il pensiero del "signore degli anelli", coerentemente, non cambia, anche se il primo cittadino non è più Variati, ma Francesco Rucco (con Cicero che fa parte della squadra di governo) e il premier non è più Renzi, ma Giuseppe Conte. «Leggo che nel bilancio di previsione c’è l’intenzione di installare un autovelox in viale del Sole - commenta Cicero - ma dico subito che non sono per niente d’accordo. La mia filosofia è educare e non multare».
Parole pacate, lucide e, appunto, coerenti che, però, rischiano di scatenare la bufera all’interno della giunta. «L’incasso delle multe non può essere messo in preventivo: è moralmente discutibile. L’ho sempre detto e non smentisco me stesso. È come il gioco delle tre carte: approfitto, e spero, che gli automobilisti infrangano la legge per alimentare le mie casse e finanziare i lavori. Mi dispiace ma è scandaloso: e su questo sono categorico. Prima di tutto bisogna educare, non multare. Se poi non ci sono i soldi, allora non si fanno le opere». Ecco perché non si dice d'accordo con l'autovelox «perché significa andare strategicamente a fare cassa».