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Vicenza

Muore a 45 anni
nell’androne
di un palazzo

L'intervento della polizia  in piazzale Bologna (Colorfoto)
L'intervento della polizia in piazzale Bologna (Colorfoto)
L'intervento della polizia  in piazzale Bologna (Colorfoto)
L'intervento della polizia in piazzale Bologna (Colorfoto)

Lo ha trovato ieri mattina una residente del condominio beige di piazzale Bologna, dal lato di viale Milano. Credeva che l’uomo si fosse addormentato nell’androne del palazzo. Ma Massimo Costa, 45 anni, originario di Valdagno, era già morto, stroncato da un arresto cardiocircolatorio. Le cause sono in fase di accertamento, anche se al momento l’ipotesi più probabile è quella di un’overdose. A chiarirlo saranno gli accertamenti disposti dal pm Claudia Brunino, informata del decesso dalla polizia.

LA VITTIMA. Costa si era trasferito in Francia per motivi di lavoro. Era rientrato in Italia da pochi mesi e risultava domiciliato in una comunità di Valdagno, dalla quale si era allontanato volontariamente sabato. Le ultime ore della sua vita restano per ora avvolte nel mistero. Il corpo non presentava comunque tracce di violenza esterna o di avvelenamento; escluso anche che l’uomo sia morto a causa del freddo. Costa aveva con sè alcune siringhe, ma non sono state trovate tracce di droga. È probabile che si trovasse nella zona di piazzale Bologna quando si è sentito male e che abbia cercato riparo nell’atrio. La vittima aveva un passato come assuntore di sostanze stupefacenti, che stava cercando di superare nel centro di recupero dove era stato ricoverato.

IL RITROVAMENTO. Attorno alle 8.30 una signora che abita nel palazzo è scesa assieme al figlio e ha notato un uomo disteso davanti al portone. Sembrava addormentato. Ha provato a destarlo. «Signore, si svegli». Ma lui non dava segni di vita. La donna ha chiamato il Suem 118, che è intervenuto con un’ambulanza medicalizzata. Per Costa non c’era più niente da fare. Il suo cuore si era fermato qualche ora prima. Vicino al cadavere c’era una valigia con gli effetti personali, che la vittima aveva impacchettato il giorno prima.

LE INDAGINI. In piazzale Bologna sono intervenute anche una pattuglia delle volanti e una della polizia locale. È toccato agli agenti della questura avvisare i parenti di Costa, che vivono a Valdagno. Le indagini sono affidate alla Squadra mobile, che si è avvalsa della polizia scientifica. Bisognerà capire se vi sono responsabilità da parte di terzi. Anche per questo il pubblico ministero Brunino ha disposto l’autopsia e l’esame tossicologico sulla salma.

Paolo Mutterle

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