<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Le pazienti operate
al seno “bocciano”
la foto troppo sexy

Il poster con la cantante Anna Tatangelo scelta come testimonial
Il poster con la cantante Anna Tatangelo scelta come testimonial
Il poster con la cantante Anna Tatangelo scelta come testimonial
Il poster con la cantante Anna Tatangelo scelta come testimonial

«Quella foto fa schifo. Potrebbe essere pubblicata solo su Playboy». Il generale Domenico Innecco, presidente provinciale della Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori non usa mezze parole e addita lo scatto scelto dalla campagna nazionale della prevenzione del tumore al seno «come inopportuna. Terribile».

Nel manifesto in primo piano spicca Anna Tatangelo, cantante, modella, nonché conduttrice di programmi televisivi, fotografata mentre si stringe il seno tra le braccia lasciando trasparire addominali scolpiti. «Abbiamo già protestato con la sede nazionale - aggiunge Innecco - senza contare che il seno della Tatangelo è rifatto. E, ribadisco, si tratta di una foto ammiccante che potrebbe trovare posto solamente su riviste patinate, non certo per una campagna di prevenzione contro il tumore al seno. Anche altre socie si sono sentite prese in giro da questa testimonial. Penso non ci sia nulla di più veritiero ed immediato del volto di una donna che quell’esperienza l’ha vissuta sulla propria pelle».

Pollice verso contro Anna Tatangelo che si copre il seno con le mani e ne accentua le dimensioni. Colpita da quest’immagine anche la vicentina Noemi Meneguzzo che nel 2012, nel palazzo delle Opere sociali, espose alcuni autoscatti che la ritraevano con la testa rasata per le radioterapie e con una parte del corpo mutilata dopo un tumore al seno. Una mostra che fece discutere per il coraggio dimostrato dalla maestra elementare, al punto che i suoi autoscatti sono stati esposti quest’anno anche a Torino nella sede del Consiglio Regionale.

«Non ho nulla contro la testimonial, ma la Lilt ha fatto veramente un buco nell'acqua con la campagna Nastro Rosa 2015. Noi donne cancer survivors - afferma Meneguzzo - non vogliamo essere rappresentate né da Anna Tatangelo fortunatamente per lei “sana” né da slogan tipo #fatelevedere come si legge nei manifesti esposti a Milano». E con questi presupposti è partita una campagna sul web con le “Amazzoni furiose”, un gruppo di donne coinvolte e promotrici della contro-campagna che hanno inviato una lettera alla Lilt e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «Siamo sconcertate - si legge - la testimonial è una nota cantante ritratta a torso nudo, con le braccia a coprirne in parte i seni. Una posa che rappresenta un salto di qualità, di segno negativo, rispetto alle edizioni precedenti. Negli anni passati, infatti, a rappresentarla erano state scelte donne, sempre appartenenti al mondo dello spettacolo o dello sport e non colpite dalla malattia, che, tuttavia, erano state ritratte vestite e in atteggiamenti più consoni al tema. Per quest’anno, invece, la campagna punta ad offrire un’immagine sessualizzata e trivializzante della malattia». Marketing? Il presidente nazionale della Lilt Francesco Schittulli ha risposto che «quell’abbraccio protegge il seno e poteva parlare alle giovani».

Chiara Roverotto

Suggerimenti