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Vicenza

L'estate infinita
frena gli acquisti
di abbigliamento

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I negozi di abbigliamento lamentano un calo di vendite. COLORFOTO ARTIGIANA
I negozi di abbigliamento lamentano un calo di vendite. COLORFOTO ARTIGIANA
I negozi di abbigliamento lamentano un calo di vendite. COLORFOTO ARTIGIANA
I negozi di abbigliamento lamentano un calo di vendite. COLORFOTO ARTIGIANA

VICENZA. Cappotti, giacche, sciarpe, berretti, Montgomery e piumini. In lana vergine, in cachemire, in merino. Poco importa siano colorati o in tinta unita, sono tutti capi esposti nelle vetrine, invenduti. È l'effetto collaterale di questa estate infinita: i manichini vestiti "pesante" restano inosservati. Né più né meno dell'andamento delle vendite di abbigliamento invernale. I negozi di vicinato fino a oggi hanno perso una media del 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. Si parla di negozi con perdite maggiori, intorno al 30 per cento. Nel computo, per ora, non rientrano le percentuali nei mass-market, i quali per altro rispondono ad altre strategie e rendicontazioni.

«Un po' di conti qualcuno li ha già fatti - conferma Marisa Lunardon, consigliere di Federmoda di Confcommercio Vicenza -. In confronto al 2017 possiamo ipotizzare un calo medio del 20 per cento sulle vendite. Le alte temperature, il sole, l'assenza della pioggia e del maltempo sono i motivi fondamentali di questo decremento. Su tutto però influisce una diffusa diminuzione dei consumi».  

FE.MU.

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