VICENZA. Da una parte l’aumento di ristoranti e bar in centro storico e dall’altra il cambiamento climatico con temperature che si mantengono al di sopra della media. Due condizioni che apparentemente non hanno niente a che fare l’una con l’altra, ma che in realtà rappresentano le cause dell’incremento degli interventi di derattizzazione e disinfestazione in città. La lotta a topi e insetti negli ultimi anni è diventata un’operazione sempre più ricorrente, oltre che necessaria, ed è arrivata a costare all’amministrazione comunale circa 300 euro al giorno. Palazzo Trissino, insieme ad Altavilla, Arcugnano, Grumolo delle Abbadesse, Longare, Monticello Conte Otto, Quinto Vicentino e Torri di Quartesolo, a metà dello scorso anno ha indetto una gara europea per dare la caccia ai ratti e alle zanzare. Il servizio, il cui costo è stato stimato inizialmente in 161 mila euro all’anno per gli otto comuni, se lo è aggiudicato per quattro anni la ditta Biblion di Roma che ha offerto un ribasso del 32 per cento per un totale di 535 mila euro fino al 30 giugno 2020; il Comune di Vicenza, proporzionalmente, si fa carico della quota più rilevante che ammonta a circa 100 mila euro: 300 euro al giorno. Ogni dodici mesi l’azienda è stata chiamata a posizionare più di 1.500 trappole con esca topicida, che si possono vedere in alcuni angoli della città dove ne sono state collocate 800, nonché a svolgere interventi “larvicidi” in 44.570 caditoie (di cui 27 mila in città) nonché potenziali ristagni d’acqua e altri lavori di disinfestazione in circa 2 milioni di metri quadrati di aree verde e zone a rischio (1,8 milioni solo in città).