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Vicenza

In pensione dopo
mille trapianti
«Li ricordo tutti»

Il nefrologo Stefano Chiaramonte
Stefano Chiaramonte ha lavorato per quarant’anni al San Bortolo
Stefano Chiaramonte ha lavorato per quarant’anni al San Bortolo
Stefano Chiaramonte ha lavorato per quarant’anni al San Bortolo
Stefano Chiaramonte ha lavorato per quarant’anni al San Bortolo

VICENZA. Per 30 anni è stato l’angelo dei trapianti. Quasi mille persone, a Vicenza ma un po’ in tutta Italia, hanno vissuto e continuano a vivere con un rene nuovo, fuori dalle catene della dialisi, grazie a lui. Un’avventura iniziata nel 1988 e terminata qualche settimana fa. Da quando è andato in pensione ha ricevuto centinaia di lettere, di messaggi, di telefonate. Cose da far arrossire uno come lui che ha sempre privilegiato il low profile come metro dell’esistenza. 

Il dott. Stefano Chiaramonte, origine veronese ma vicentino a tutti gli effetti, 65 anni, nefrologo, responsabile del centro trapianti del San Bortolo, ha chiuso per l’ultima volta la porta del suo ambulatorio, ha smesso, almeno nella sanità pubblica, il camice bianco, ed è uscito dall’ospedale, come sempre, senza far rumore, portando con sé mille storie di trapianti, ma anche di donazioni, di persone che non ci sono più o che ci sono, protagonisti con un nome o sconosciuti come i samaritani. 

«Sì – dice – abbiamo fatto mille trapianti, ma preferisco dire che ho incontrato mille persone. Ricordo tutti, uno per uno, i loro problemi, le paure, le attese, le speranze. Ricordo i momenti trascorsi insieme, di felicità, ansia, disperazione. Ricordo bene anche chi non ce l’ha fatta. No ne ho dimenticato nessuno. Sono ferite che conservo».  

Franco Pepe

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