VICENZA. Più della metà dei residenti nel Comune di Vicenza dorme all'interno di una classe. Si tratta ovviamente di una metafora che traduce, però, in termini concreti la qualità, più o meno, del sonno di migliaia di vicentini. Sì, perché, numeri alla mano, sono oltre cinquantamila gli abitanti che passano la notte con attorno un rumore che è superiore ai 50 decibel. Più o meno il volume che producono, appunto, gli studenti quando sono in aula e stanno svolgendo un compito. E se si pensa che le grandi direttrici (Pasubio, viale della Pace, Marosticana o viale Trieste) rappresentino le zone calde, ci si sbaglia di grosso, perché le case assordate dai suoni esterni sono in realtà quelle che si trovano all’interno o in prossimità del centro storico. Con l’aggiunta dell’ospedale San Bortolo.
I dati si riferiscono alla “mappatura acustica strategica dell’agglomerato di Vicenza” che è stata eseguita dal Comune negli scorsi anni. L’operazione ha eseguito una lunga serie di misurazioni prendendo in esame 1.127 punti sensibili sparsi in tutta la città. Dalle periferie alla Zona a traffico limitato passando per le scuole e l’ospedale San Bortolo; edifici, questi, che devono presentare una soglia di impatto molto più bassa rispetto a un ufficio o un’abitazione.