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Vicenza

In due anni
scomparsi
oltre 2000 migranti

Se alcuni Paesi europei, pur manifestando la volontà di restare uniti, hanno deciso di chiudere le frontiere venendo meno agli accordi di Schengen almeno fino a che continuerà la «pressione migratoria», qualche motivo ci sarà. Certo, a farne le spese continueranno ad essere Italia e Grecia, gli unici a non poter chiudere la maggior parte dei propri confini visto che si tratta di frontiere marittime. Ma che in Europa girino molti “fantasmi” è fuori discussione. In poco meno di due anni solamente dal Vicentino sono spariti oltre duemila richiedenti asilo: la metà con una certificazione d’ingresso nel nostro Paese. Invece, gli altri, cittadini provenienti da Siria, Sudan e Palestina, hanno scelto di andare oltre puntando su Scandinavia, Germania o Inghilterra. I primi mille potrebbero essere rispediti in città dal momento che il loro ingresso è stato fotosegnalato dagli agenti della questura, mentre gli altri forse hanno trovato una sistemazione o stanno ancora girando in cerca di casa e lavoro.

Il prefetto vicario Massimo Marchesiello ha presentato il capitolato del nuovo bando per l’accoglienza che prevede un allargamento dei posti letto: 1.828 fino alla fine del 2016 con una spesa di oltre 18 milioni di euro al netto dell’Iva. Si è soffermato sulla gestione, sulle cooperative, ma ha fatto anche il punto della situazione a partire dai primi arrivi nel marzo del 2014. Da allora in città sono stati destinati 3.565 richiedenti asilo; di questi 2.456 sono stati fotosegnalati dalla questura, mentre 1.109 hanno proseguito subito per altri Paesi. A tutt’oggi i rifugiati che attendono di veder riconosciuto il loro status sono 1.387 suddivisi in 45 Comuni e seguiti da 34 cooperative che gestiscono il servizio per conto della prefettura. Quindi, come si diceva all’inizio, 2.178 hanno preso altre strade, vie o mete. Forse in Italia, forse all’estero.

La commissione di Verona che esamina le richieste di status ha rilasciato fino al 31 dicembre scorso 41 permessi umanitari, 21 sussidiari e a 16 migranti è stato riconosciuto l’asilo politico e, infine, ci sono stati 144 dinieghi. In città sono presenti anche 41 donne tutte provenienti dalla Nigeria, alcune con famiglia al seguito: infatti i minori sono 13, alcuni partoriti in Italia. Altri che nasceranno nei prossimi mesi. Per quanto riguarda le revoche il prefetto ne ha firmate 49 e accanto ci sono 161 diffide: si tratta di ospiti che non hanno rispettato i regolamenti.

Il nuovo bando è stato puntato sulla qualità del servizio che verrà offerto dalle cooperative. «Si tratta di una scelta importante - ha precisato Marchesiello - che forse ci porterà via più tempo, ma ci permetterà di avere una qualità migliore per i servizi di integrazione e di assistenza per chi arriva». Le cooperative avranno tempo fino al prossimo 22 febbraio per rispondere al bando e il 26 si riunirà la commissione. La prefettura ha accantonato l’idea dell’hub, sempre se non ci saranno emergenze, o di requisizioni in genere. A Recoaro è previsto che l’hotel Bersagliere sia agibile dalla prossima settimana e la commissione territoriale che si occuperà delle domande sarà pronta a partire da marzo.

Chiara Roverotto

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