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Vicenza

Il giallo del gestore
Sparisce nel nulla
ma cede le quote

Due ragazze all’interno di un night in attesa di esibirsi sul palcoscenico. ARCHIVIO
Due ragazze all’interno di un night in attesa di esibirsi sul palcoscenico. ARCHIVIO
Due ragazze all’interno di un night in attesa di esibirsi sul palcoscenico. ARCHIVIO
Due ragazze all’interno di un night in attesa di esibirsi sul palcoscenico. ARCHIVIO

VICENZA. Un mistero nel mistero. È sparito nel nulla da oltre un anno, dopo aver ricevuto delle minacce da parte di una banda di albanesi. Non ha più dato segni di sè. Salvo cedere delle quote della sua azienda, passare il testimone da amministratore e poi, nel giro di poche settimane, riprenderlo in mano. Tutto mentre era ufficialmente scomparso. Com’è possibile?

Il giallo sul destino di Rugero Piazzon si infittisce. Ed è un giallo al momento senza soluzione la scomparsa del vicentino di 59 anni, conosciuto in città in qualità di fondatore e gestore di numerosi locali di lap dance. Dall’aprile 2014 i suoi famigliari non ne hanno più notizie, ed angosciati sperano che le indagini avviate dai carabinieri coordinati dal pubblico ministero Gianni Pipeschi diano qualche risultato. Al momento, di lui si sono totalmente perse le tracce; la sua auto era stata ritrovata nel maggio di un anno fa al park Verdi, vicino alla stazione ferroviaria, come se avesse posteggiato per prendere il treno. Parte offesa in un procedimento, a sua volta Piazzon era rimasto coinvolto in un’inchiesta della procura, che ne ha chiesto il processo; ma l’udienza, vista la sua scomparsa, è sospesa.

Piazzon è personaggio noto in città, soprattutto fra il popolo della notte. Negli ultimi anni, fra gli altri, aveva dato vita al “Diverso strip bar”, al “Different” e al “Pub disco”, tutti con sede in città. Con il primo, sorto in via Crispi, aveva ottenuto visibilità perchè aveva importato a Vicenza l’idea del “body food”, più conosciuto come la “ragazza vassoio”. L’ultimo locale era il “Different” di via Zamenhof 26, dopo lavoravano fino ad una trentina di persone.

Il nome di Piazzon emerse dalle carte dell’inchiesta dei carabinieri denominata “Aquile nere”: i militari del nucleo investigativo arrestarono una banda composta da albanesi e guardie giurate che rapinavano i titolari di locali. Secondo il pm, gli albanesi - accusati di tentata estorsione - volevano soldi in cambio di protezione. «Paga e non ti succede nulla», gli avevano fatto capire,dopo aver continuato a minacciare il titolare anche quando era andato a denunciare l’accaduto in caserma. Piazzon non aveva mai pagato. Ma alla fine del giugno 2013 il locale era stato danneggiato da un incendio di origine dolosa.

Piazzon (avv. Stefano Magaraggia) è anche accusato di estorsione, perchè avrebbe costretto un dipendente a firmare le dimissioni. Ma i famigliari di Rugero, il quale formalmente risulta residente in città in via Benedetto Marcello, ne hanno denunciato la scomparsa nell’aprile di un anno fa in caserma. In quel momento Piazzon era titolare del “Different”, che avrebbe abbandonato a se stesso (poi è stato chiuso), comportandosi in maniera per tutti incomprensibile.

Dopo una cessione di quote ad una romena, nel giugno 2014 la società era stata ceduta a Paolo Cadaldini; ma Piazzon ne era tornato amministratore in luglio. Com’era possibile, visto che era scomparso? I carabinieri avrebbe già sentito il notaio che ha redatto gli atti per fare chiarezza. E i debiti (non sarebbero ingenti) del “Different” da chi verranno pagati? 

D.N.

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