VICENZA. Ci sono i ritardatari, ci sono i distratti, ci sono anche quelli che sbagliano i calcoli e, infine, nel calderone finiscono anche i furbetti. Non pochi quelli che palazzo Trissino è riuscito a scovare nel 2017 dando la caccia agli evasori del mattone. Complessivamente dal primo gennaio al 31 dicembre l’ufficio del settore entrate ha emesso oltre un migliaio di accertamenti per più di tre milioni di euro.
L'obiettivo, come si legge nei documenti del Comune, era chiaro: «Scovare l’evasione, diretta soprattutto agli accertamenti delle aree fabbricabili, degli immobili posseduti in aggiunta all’abitazione principale e relative pertinenze in quanto sono esenti da Imu e da Tasi dal 2016; infine, degli immobili per i quali non era presente alcun pagamento d’imposta». Secondo quanto messo nero su bianco nella relazione consuntiva, nel 2017 sono stati emessi «1.444 accertamenti per quanto riguarda l’Imu e la Tasi».
Nel primo caso i provvedimenti hanno portato a recuperare 3 milioni 191 mila euro «con sanzione ridotta totale di 620 mila euro», mentre per la tassa sui servizi indivisibili l’ammontare è stato di 25.300 euro «con sanzione ridotta di 3.611 euro». Lo scorso anno si sono conteggiate anche 627 richieste di rimborsi per 258.424 euro.