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Vicenza

Folla a San Lazzaro
per addio a Nicholas
travolto sulla A4

Nicholas assieme alla fidanzata (foto dal profilo Facebook)
Nicholas assieme alla fidanzata (foto dal profilo Facebook)
Nicholas assieme alla fidanzata (foto dal profilo Facebook)
Nicholas assieme alla fidanzata (foto dal profilo Facebook)

Federico Murzio

«Dopo la tragedia dobbiamo superare i “se” e i “ma” che imprigionano la vita. Nicholas avrebbe voluto così». L’avvertimento paterno di don Giuseppe Arcaro a non rimuginare nel vortice di ciò che poteva o non poteva accadere “se…” si fa strada a fatica nelle menti e nei cuori di chi ieri ha gremito il tempio di San Lazzaro. Moltissimi. Un’intera comunità che è accorsa a dare l’addio ad uno dei suoi figli. Tanta era la folla che molti non sono riusciti a entrare e sono rimasti all’ombra degli alberi di fronte alla chiesa, immobili, cercando di intercettare almeno la voce del parroco.

 

 

Ad accompagnare nel tempio la bara di Nicholas Andrioletti, 19 anni, morto sabato notte in A4 travolto da un suv, i genitori Roberto e Roberta, il fratello Mattia, la fidanzata Veronica Gonella. Quest’ultima, martedì mattina, su Facebook, ha pubblicato l’ultima foto scattata assieme a Nicholas durante le vacanze. Uno scatto scherzoso, tipico di chi grazie alla giovane età sorride alla vita in ogni momento. «Amore mio questa è l’ultima foto che abbiamo fatto insieme - ha scirtto la ragazza -. Ho voluto pubblicarla perché so che la guarderai anche tu da lassù - ha scritto la ragazza -. Ci siamo fatti delle promesse e ora continuerò a mantenerle come se ci fossi anche tu. Ti amo vita, stammi vicino».

Poco prima dell’inizio della cerimonia funebre alcuni amici di Nicholas hanno appeso su un muro vicino al tempio uno striscione di saluto, “Ciao Nicho”, con le firme degli autori in pennarello e il disegno di quattro carte da gioco (grande la sua passione per i giochi di prestigio). Già, gli amici. Sembrava ci fossero tutti ieri, giovani e giovanissimi con i volti segnati dal dolore nonostante l’abbronzatura, gli occhi cerchiati dalla stanchezza di chi non dorme da giorni e che fatica a comprende una tragedia. In chiesa c’erano tutti coloro che hanno condiviso con Nicholas l’infanzia e l’adolescenza a San Lazzaro, ma anche i compagni di classe e docenti dell’Istituto Lampertico, la scuola dove il giovane si era appena diplomato, e i compagni di squadra del San Lazzaro Serenissima, team calcistico con Nicholas giocava. «Oggi sei nel silenzio degli oggetti che ti erano cari», hanno ricordato gli amici trattenendo a stento le lacrime. Amici e coetanei che hanno scritto centinaia di messaggi che in parte hanno consegnato ai genitori o che, nei prossimi giorni, arriveranno nelle loro mani tramite il sacerdote. Sono state riunite foto, pensieri, ricordi «segni di una vita condivisa», ha spiegato ancora una volta il parroco. Il quale, durante l’omelia, si è rivolto direttamente a Nicholas: «Avevi una vitalità prorompente, tanti interessi e hai fatto dell’amicizia uno dei tuoi segni distintivi». E ancora: «Emanavi energia positiva. Hai vissuto molto in poco, pochissimo tempo».

«Grazie a tutti coloro che in questi giorni, in queste ore ci sono vicino», ha mormorato con la voce rotta dall’emozione il papà Roberto con gli occhi rivolti in un punto indefinito della chiesa gremita. Dentro e fuori il tempio ancora lacrime, ancora abbracci. San Lazzaro si stringe intorno ad una famiglia che forse solo nella comunità, oggi, può trovare il conforto per ricominciare a vivere.

Federico Murzio

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