Gli hanno sparato due razzi e due granate da un pick up militare che aveva appena superato la sua Toyota nera. Così è stato ucciso domenica mattina a Bujumbura, la capitale del Burundi, l’ex potente capo dei servizi segreti burundesi, generale Adolphe Nshimirimana. L’uomo sospettato di essere il mandante del massacro delle tre suore italiane, sgozzate il 7 settembre scorso nella missione dei Saveriani nella capitale dello Stato africano.
La stampa locale lo definisce «figura controversa accusata di aver ordinato torture e assassinii» oltre che «responsabile di dure repressioni» e comunque fino alle sue dimissioni nel novembre scorso «il numero due del regime». Una morte, la sua, che avviene ad appena una settimana dalla contestata rielezione per la terza volta del presidente Pierre Nkurunziza, in violazione degli accordi precedenti per una transizione democratica. (...)
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