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Vicenza

Enrico Hüllweck
«Comunali 2018?
Non vedo papabili»

Hüllweck: «Per strada molti mi chiedono di tornare
ma dal partito nessuna chiamata. Oggi manca un candidato forte e credibile, se ci fosse lo appoggerei»
Hullweck assieme al sindaco Variati (archivio)
Hullweck assieme al sindaco Variati (archivio)
Hullweck assieme al sindaco Variati (archivio)
Hullweck assieme al sindaco Variati (archivio)

A ruota libera. Con la leggerezza di chi dieci anni da sindaco di Vicenza li ha già messi in archivio, ma con l’ambizione, che non gli ha mai fatto difetto, di essere in qualche modo ancora protagonista. «Un candidato di centrodestra forte e credibile per le Comunali 2018? No, non lo vedo». Enrico Hüllweck, ex primo cittadino del capoluogo tra il 1998 e il 2008, è tornato da qualche tempo particolarmente presente negli appuntamenti del centrodestra vicentino. Non è mancato nemmeno ieri, a Nanto, dove i big di Forza Italia veneti e berici si sono dati appuntamento per il convegno - promosso da Elena Donazzan - dal titolo “Facciamo il centrodestra”, che in sé riconosce che un’opera (ri)costruzione nell’area del centrodestra non leghista è necessaria, dopo l’appannamento, tra crisi nazionale e tempesta veneta.

È in questo scenario di incertezza e di riassestamento generale (ma anche a livello locale) che Enrico Hüllweck ritorna sulla scena e che più di qualcuno indica già da qualche tempo come uno dei papabili per la Amministrative del 2018. «Candidarmi? Molti cittadini me lo chiedono, ma dal mio partito non mi sono arrivate offerte. Se accadesse non farei i salti di gioia, perché il ruolo è difficile e impegnativo, ma in politica il futuro non va mai ipotecato».

Hüllweck, partiamo dal convegno di Nanto. Dopo il vuoto, qualcosa inizia a muoversi anche dalle parti del centrodestra.

Si è trattato di un pomeriggio di approfondimento, con l’obiettivo di gettare le basi di un programma politico credibile: si è parlato di autonomia e federalismo, di immigrazione e del nodo della sicurezza. Io ho partecipato alla tavola rotonda su quest’ultimo tema.

Tema che è sempre stato un cavallo di battaglia del centrodestra, ma che forse avete un po’ perso per strada.

Destra e sinistra non sono più etichette stabili: da un lato c’è un elettorato che è mobile, dall’altro anche la classe politica è spesso slegata da ideologie. La sicurezza dei cittadini, che non è solo certezza della pena o garantire mezzi e risorse alle forze dell’ordine, ma anche, giusto per fare un esempio, la sicurezza alimentare e ambientale, è un argomento che sta a cuore a tutti.

A destra ed a sinistra?

Sì, ma a cambiare sono le ricette proposte dagli uno o dagli altri. E non è una cosa di poco conto. Ecco, noi abbiamo sbagliato a non spiegare le nostre ricette.

E infatti alla Regionali Forza Italia è andata maluccio.

In Veneto hanno pesato due fattori. Il primo: l’avanzata della Lega trainata da Luca Zaia, che io comunque non vedo come un fatto negativo perché è un partito alleato che stimo. Il secondo: il danno d’immagine fortissimo provocato da alcune persone che stavano nel nostro partito.

A chi si riferisce?

Mi riferisco a Giancarlo Galan e Lia Sartori. Ma questi personaggi ora non ci sono più. C’è invece un tentativo forte di persone perbene di far ripartire quest’area.

Contate di riuscirci per il 2018, quando a Vicenza si voterà per palazzo Trissino?

Io sono convinto di sì e sarà una bella sfida.

A questa sfida lei parteciperà? Si dice che qualcuno glielo stia chiedendo.

È vero che per la strada, diversi cittadini, mi fermano e me lo chiedono.

E all’interno di Forza Italia glielo hanno chiesto?

No, nel partito no, ad oggi non me lo ha chiesto nessuno.

E se lo dovessero fare?

Mia moglie è contrarissima ed io non salterei di gioia, perché fare il sindaco è faticoso, è una sfida ed è un impegno che spaventa, ma...

Ma?

...Il futuro in politica non va mai ipotecato.

Quindi un pensiero lo fa? Non chiude le porte a questa possibilità...

Mi viene in mente questo: all’inizio degli anni Novanta in un’intervista al Giornale di Vicenza dissi che mai avrei fatto il sindaco, ed ero sincero perché in quel momento davvero non pensavo potesse accadere, ma otto anni dopo lo sono diventato. Quindi mai dire mai. Però certo, se entrasse in scena una persona forte e credibile io le darei il mio appoggio senza esitazione.

E lei al momento la vede una persona di questo tipo?

No, in questo momento no.

Roberta Labruna

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