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Vicenza

Degrado a S. Lazzaro
Brutta accoglienza
tra buche e ruggine

Il marciapiede d’uscita dell’ex  Q8
Il marciapiede d’uscita dell’ex Q8
Vicenza, l'ingresso ovest della città tra buche e ruggine

VICENZA. Recinzioni sfondate, asfalto dissestato, marciapiedi in pessime condizioni. È lo scenario che si presenta di fronte a quanti entrano in città arrivando da ovest. Non certo un bel biglietto da visita per i forestieri che arrivano nella città del Palladio. Tanto più che l’accesso al capoluogo da questo lato è uno dei più praticati, rappresentando il canale di immissione in città per quanti provengono dalla Fiera e dal casello di Vicenza Ovest dell’A4. Condizioni di degrado urbano, che secondo la segnalazione del lettore Elvio Bissoli perdurano da almeno sei mesi o un anno e che accompagnano i viaggiatori lungo viale San Lorenzo, fino a corso Santi Felice e Fortunato. Affrontiamo dunque la prima tappa di un viaggio di periferia, raccontando come si presenta la città agli occhi di visitatori e turisti.

Una delle prime immagini che si stagliano di fronte ai nuovi arrivati è quella della recinzione del centro giovanile “Tecchio”. Nei mesi scorsi l’amministrazione comunale ha annunciato un rilancio dei centri giovanili, tra cui, appunto, quello di San Lazzaro, con diverse attività. Forse sarebbe il caso di mettere mano anche a qualche dettaglio estetico e funzionale. La ringhiera è divelta, forse da un veicolo uscito di strada. Nel tempo, però, non è ancora arrivato alcun accenno a una sistemazione, con l’aggravante che, in tali condizioni, la recinzione non assolve certo al proprio compito di preservare la struttura da eventuali intrusioni.

Proseguendo verso il centro si trovano altri punti che evidenziano una scarsa cura, o perlomeno un livello molto basso di attenzione. Come il marciapiede all’uscita dell’ex distributore di benzina Q8: per uscire con l’auto dalla stazione di servizio chiusa da tempo, con gli erogatori avvolti da scotch e cellophane, è necessario compiere un vero e proprio slalom per non danneggiare il proprio veicolo. È quanto probabilmente si trovano a dover affrontare i clienti del piccolo bar che rappresenta l’unica attività rimasta aperta nell’ambito della stazione di servizio. Il marciapiede presenta profonde buche: i sampietrini in porfido sono sconnessi e fuori sede, con la sabbia sottostante che sale ad invadere la sede di passaggio. Anche un pedone che si trovi a dover passare di lì è costretto a prestare attenzione per non inciampare.

Sull’altro lato della strada, la carreggiata sconnessa è segnalata e delimitata da un manufatto dai tratti incomprensibili, composto da piedistalli gialli dai quali si innalzano dei segnali verticali a strisce bianche e rosse. Uno dei supporti appare spezzato a metà, con una parte finita nel fosso, tra mozziconi di sigaretta e cartacce. Gli altri segnali sono scrostati e scoloriti e sono posizionati per delimitare un fazzoletto di pochi metri dove l'asfalto è un lontano ricordo e dal terreno emerge, pericolosamente in rilievo, un tombino.

1- continua

Matteo Carollo

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