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Lettera ai parlamentari

Decreto Dignità
Appello di Vescovi
«Ora va cambiato»

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Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza
Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza
Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza
Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza

VICENZA. «In Parlamento è necessario sostenere una diversa linea di politica economica, che parta dal presupposto che colpire le imprese significa colpire il Paese». È questa la posizione di Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza, che dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del cosiddetto «Decreto dignità», ha scritto ai senatori e agli onorevoli della provincia di Vicenza che assieme ai colleghi dovranno convertire il decreto in Parlamento, auspicando «dove ci sarà la possibilità di apportare importanti modifiche».

 

«Da tempo le nostre rilevazioni congiunturali - scrive Vescovi - nella sua lettera rilevano che le aziende vicentine e venete stanno consolidando un importante trend di crescita, soprattutto sul fronte dell’export. Lo stile di questo decreto sembra reintrodurre una logica neo-dirigista basata sulla
convinzione che a creare il lavoro non siano le imprese, ma le leggi e le regole. Si tratta di una logica anacronistica che speravamo finalmente superata».

 

«Il risultato delle nuove norme, qualora non venissero riviste - conclude il presidente degli industriali berici - non sarà quello di contrastare la precarietà, ma quello di contrastare il lavoro. Non sarà tanto la "Waterloo" del precariato, come il decreto è stato definito, quanto la "Caporetto" del lavoro».

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