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Vicenza

Crollo dei vaccini
L’Ordine indaga
su quattro pediatri

Attenzione alta sui vaccini
Attenzione alta sui vaccini
Attenzione alta sui vaccini
Attenzione alta sui vaccini

VICENZA. «No, non ci sono nella nostra provincia pediatri che si dichiarino anti-vaccinisti. Nessun caso disciplinare, nessun medico attenzionato. In teoria potrebbe esserci qualcuno contrario alle vaccinazioni ma poi bisogna vedere se mette in pratica le proprie idee. Noi non colpiamo l'idea, il pensiero. Si sanzionano solo le pratiche che vadano contro l'evidenza scientifica. In questo senso siamo e saremo inflessibili». Il presidente dell'ordine dei medici Michele Valente è chiaro. Fino ad oggi nel Vicentino nessun caso-Gava. Finora la provincia è immune.

Predicatori e stregoni anti-vax non hanno contagiato con i loro virus i camici bianchi berici ma l'ordine è estremamente attento alla possibile evoluzione della situazione. Le antenne di via Paolo Lioy sono pronte a captare qualsiasi segnale negativo. Per questo lo scorso autunno ha fatto scattare un'indagine a tappeto per rilevare il tasso vaccinale nelle aree presidiate dai 104 pediatri di famiglia del Vicentino e accertare eventuali anomalie. Ebbene, nella rete sono caduti 4 medici, 2 della città e 2 del Bassanese. Per 2 di loro uno scarto solo del 10 per cento rispetto alla media. Dati più allarmanti per gli altri 2. Uno ha fatto segnare una differenza del 50 per cento, l'altro del 72. «Li abbiamo convocati - spiega il dott. Valente - ma non con intento punitivo, quanto per capire le ragioni di questa discontinuità che appariva macroscopica e per essere di supporto per possibili interventi correttivi. Ci hanno detto che non sono assolutamente anti-vaccinisti ma che operano a contatto di bambini di genitori che non credono alle vaccinazioni e si rifiutano di immunizzare i loro figli». «Abbiamo loro proposto - dice Valente - di adottare alcuni strumenti, soprattutto sul versante comunicativo che secondo noi è fondamentale, per vedere di invertire la tendenza, e abbiamo dato un periodo di tempo. I primi risultati sono confortanti. Un pediatra sta registrando un trend in crescita dell'1,5 per cento e l'altro dell'1,8. Ora continueremo a monitorare per accertare fino in fondo cosa sia effettivamente accaduto». I 4 pediatri verranno rivisti a settembre. Per una sorta di “esame di riparazione dei dati”. «Faremo una seconda valutazione a distanza. Scostamenti così importanti indubbiamente colpiscono, anche se poi, visto che, con le poche nascite, ogni anno si aggiungono all'elenco del pediatra al massimo 10-12 bambini, bastano anche un paio di defezioni per far schizzare in alto la percentuale dei non vaccinati».

Per il presidente dell'ordine, che da tempo sta conducendo sul fronte dei vaccini una silenziosa ma intensa azione promozionale, cruciale diventa proprio l'effetto-comunicazione. «Probabilmente anche noi medici non siamo abbastanza chiari. Forse non sempre riusciamo a far comprendere l'importanza dei vaccini, i riscontri scientifici, una serie di certezze indiscutibili. Poi, bisogna tenere conto che la nostra provincia è una delle più interessate dalle associazioni del no radicale. È una delle province italiane più coinvolte da questo fenomeno. Fanno opera di proselitismo dappertutto. Usano i social». Per Valente anche l'eventuale introduzione dell'obbligo vaccinale non produrrebbe effetti. «La cultura americana sta facendo sempre più adepti. Si sta diffondendo la moda della home-school. I bambini se li tengono a casa». Anche per Bruno Ruffato, segretario provinciale della Sinp, il sindacato dei pediatri, nel Vicentino non esistono casi-Gava. «Non ho motivo di sospettare che qualcuno remi contro. Noi siamo medici convenzionati e dobbiamo assicurare anche nelle vaccinazioni i migliori standard di qualità. Ci può essere qualcuno più tiepido. Importante è che faccia tutto il possibile per promuovere i vaccini». Le difficoltà, comunque, ci sono. «Per questo - dice Ruffato - l’ ordine fa bene a vigilare». Niente caccia alle streghe, secondo la Sinp. «Ben vengano questi monitoraggi. Noi pediatri convenzionati non possiamo essere contro le vaccinazioni, ne' accettare che qualcuno si metta di traverso».

Franco Pepe

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