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Vicenza

Croce papale
all’ultimo
sacrestano

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Diego Berdin mostra la croce papale
Diego Berdin mostra la croce papale
Diego Berdin mostra la croce papale
Diego Berdin mostra la croce papale

VICENZA. Diego Berdin è persino imbarazzato. Ultimo dei sacrestani in regola, trent’anni di servizio in cattedrale, lascia che siano gli amici ad aprire l’elegante custodia rossa che racchiude come un’ostrica la preziosa Croce “Pro Ecclesia et Pontifice”, distintivo d’onore appena conferitogli da papa Francesco. Un’onorificenza prestigiosa, la massima che venga concessa a laici ed ecclesiastici che si distinguono per il loro servizio verso la Chiesa e la persona del pontefice. Introdotta da Papa Leone XIII nel 1888, ad oggi sono solo 11 i vicentini che ne sono stati insigniti, quasi tutte donne, a partire da Maria Vittoria Nodari, la prima a riceverla nel 1978. «Non ne sapevo niente - ammette Berdin -. Venerdì scorso don Marco Gasparin mi ha convocato in curia e quando mi ha visto mi ha chiesto: “Hai fatto qualche domanda? Perché è arrivata questa medaglia per te”. Poi mi ha battuto le mani e si è congratulato. Ero sbalordito, pensavo alla solita pergamena. Ho scoperto dopo che la segnalazione era partita dal Capitolo della cattedrale, 12 canonici guidati dall’arcidiacono don Gino Bassan. Un gesto che mi ha colpito». E sì che lui, 65 anni di cui cinquanta di lavoro, di emozioni ne ha viste e provate tante da quando, era il 1° febbraio del 1983, fu assunto per occuparsi della chiesa madre diocesana. Ci ha passato trent’anni, poi la pensione, dalla quale, però, è stato presto richiamato per aiutare un paio di giorni alla settimana i collaboratori volontari nel loro lavoro. Perché fare il sacrestano non è mica una vacanza. 

Roberto Luciani

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