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Salute

Caos vaccini
Sindaci vicentini
divisi sui tempi

Posizioni diverse sul 10 marzo, data ultima per mettersi in regola
Si rischia il caos vaccinazioni con le indicazioni del ministero e la richiesta dei sindaci
Si rischia il caos vaccinazioni con le indicazioni del ministero e la richiesta dei sindaci
Si rischia il caos vaccinazioni con le indicazioni del ministero e la richiesta dei sindaci
Si rischia il caos vaccinazioni con le indicazioni del ministero e la richiesta dei sindaci

VICENZA. L'ultimatum si avvicina e la provincia si spacca in tema di vaccini con i sindaci divisi tra due fronti. Da un lato - ed è la posizione dei 22 Comuni dell'Ovest vicentino - c'è l'appello alle famiglie di mettersi in regola con l'obbligatorietà vaccinale entro il 10 marzo (almeno fissando gli appuntamenti), come stabilito dal Governo, per non trovarsi con i figli fuori da asili nido e scuole materne; dall'altro si schierano i primi cittadini dell'Ulss 7, oltre al sindaco e presidente della Provincia Achille Variati. In questo caso l'appello è diretto al Governo per chiedere una proroga  così da permettere a tutti di portare a termine l'anno scolastico. 

 

Martino Montagna, sindaco di Cornedo e presidente del comitato distretto Ovest dell’Ulss 8 Berica, ex Ulss 5, snocciola i dati sulla copertura vaccinale nei 22 comuni di competenza, con casi di percentuali di bambini non vaccinati superiori al 10 per cento.  «Sollecitiamo i genitori che non hanno ancora avviato l’iter procedurale a contattare l’Ulss», è il messaggio.  

 

I sindaci dei Comuni dell'Ulss 7 si sono rivolti invece al Governo per chiedere una proroga «del termine dell'ultimatum sull'obbligo vaccinale dal 10 marzo fino alla conclusione dell'anno scolastico in corso, affinché nessun bimbo rimanga fuori dalla porta». Pochi mesi in più che secondo il sindaco di Schio Valter Orsi probabilmente non farebbero la differenza, ma anzi eviterebbero un potenziale caos. Orsi nelle scorse settimane ha sottoposto la proposta alla Conferenza dei sindaci dell'Ulss 7, che a maggioranza l'ha accettata, sottoscritta e inviata a Roma, al Miur oltre che all'Anci.  

Sulla stessa linea anche Achille Variati, che ieri ha scritto alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin. «Pur comprendendo l’esigenza di garantire la profilassi vaccinale - ha sottolineato - ritengo che tutti i minori, anche se non vaccinati, devono potere terminare l’anno scolastico senza interruzioni traumatiche». Lettera spedita per conoscenza anche al presidente della Regione Luca Zaia e al presidente della Conferenza dei sindaci del distretto Est dell'azienda Ulss 8 Berica Luca Cavinato che lo ha informato di aver inserito l'argomento nel prossimo ordine del giorno dell'assemblea. 

E anche per il sindaco di Bassano Riccardo Poletto «allontanare chi non è vaccinato causa un danno educativo».

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