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Banche

BpVi, il regolatore
blocca lo streaming
dell'assemblea

L'incontro di Francesco Iorio con gli azionisti BpVi a Udine
L'incontro di Francesco Iorio con gli azionisti BpVi a Udine
L'incontro di Francesco Iorio con gli azionisti BpVi a Udine
L'incontro di Francesco Iorio con gli azionisti BpVi a Udine

VICENZA. Comincia una settimana importante per la Banca Popolare di Vicenza. Venerdì scorso, a un mese esatto dall’assemblea straordinaria di trasformazione in spa fissata per il prossimo 5 marzo, l’amministratore delegato Francesco Iorio ha inaugurato a Udine la serie delle quattro pre-assemblee organizzate per dare ai soci le informazioni in maniera diretta. E stasera ci sarà il bis più atteso, quello in programma al Teatro Comunale di Vicenza. Oltre a Iorio ci sarà anche il presidente, Stefano Dolcetta, a rispondere alle domande degli azionisti. L’incontro, che doveva essere trasmesso alle 20,30 sul sito del Giornale di Vicenza, non sarà invece a disposizione degli utenti: la banca non ha ottenuto il via libera da parte del regolatore. Mercoledì 10 e giovedì 11 febbraio ci saranno gli altri due incontri preparatori, a Conegliano e a Prato, ma questa settimana è importante perché sarà approvato il bilancio dell’esercizio 2015. A Udine Iorio ha anticipato che ci potranno essere delle notizie positive, ma per quel che riguarda le posizioni relative al capitale finanziato. Quanto al risultato del conto economico, invece, è probabile che i criteri prudenziali usati per chiudere l’ultima semestrale con una perdita di oltre un miliardo di euro vengano ulteriormente rafforzati. A Udine Iorio ha detto ai soci che, in vista della quotazione in Borsa, agli aspiranti soci che chiederanno se dai conti della banca sia stato tirato fuori tutto quello che non andava si potrà, e si dovrà, rispondere di sì. E poiché per ottenere quel “sì” bisognerà presentare un bilancio privo di incertezze future (vedi possibili cause legali, vedi sofferenze), è logico attendersi una perdita di esercizio ancora più marcata. Il Cda deve ancora approvare i conti, ma non si va molto lontano dal vero se si ipotizza un rosso più carico rispetto alla semestrale. E più carico vuol dire 4-500 milioni da aggiungere al miliardo e 50 milioni comunicati nell’agosto scorso, dopo l’operazione chirurgica a cuore aperto condotta dal “primario” Iorio. È il prezzo da pagare alla trasparenza e ai criteri stringenti imposti da un mercato che, tra l’altro, in questi giorni segna tempesta.

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