VICENZA. La procura ha avviato un’indagine per truffa aggravata a carico di due persone. Sono accusate di aver beffato tre imprenditori vicentini, convincendoli con una serie di operazioni a investire in bitcoin, la nuova moneta elettronica, asserendo che avrebbe potuto essere meglio utilizzata con i Paesi esteri, in particolare con quelli più “difficili”, in Medio Oriente e nel Sudest asiatico.
L’affare inizialmente aveva dato buoni frutti, ma poi le presunte vittime avevano scoperto che i loro soldi, quelli veri, erano spariti, e quelli virtuali erano falsi. Avrebbero perso un milione di euro.