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Lisbona

Atterraggio
d’emergenza
per 100 vicentini

Alcuni dei turisti vicentini rimasti bloccati per molte ore all’aeroporto di Lisbona
Alcuni dei turisti vicentini rimasti bloccati per molte ore all’aeroporto di Lisbona
Vicentini bloccati a Lisbona

Prima la paura, poi l’esasperazione. Rientro da incubo dalle vacanze per un folto gruppo di vicentini. L’atterraggio di emergenza si trasforma in un’odissea per duecento passeggeri della compagnia Neos, sul volo Tenerife-Verona. Quelle vissute tra la sera di lunedì e quella di ieri sono state più di ventiquattro ore d’angoscia, rabbia e paura, generate da ripetuti guasti tecnici, attese infinite, una notte passata a dormire sul pavimento di una sala d’attesa senza sedie, senza sapere quando sarebbero tornati, nel timore, a volte condito dalle lacrime, di doversi imbarcare sull’aereo del guasto, con la promessa che nessuno ci sarebbe mai più salito, perché «abbiamo paura che questa cadrà». Solo ieri sera hanno toccato terra al Catullo.

L’INIZIO DELL’INCUBO. Tutto è cominciato alle 19.30 di lunedì all’aeroporto di Tenerife, dove un centinaio di vicentini era pronto ad imbarcarsi sul volo che avrebbe dovuto portarli a casa dalle ferie estive. «Ci hanno fatto aspettare cinque ore senza dirci nulla - racconta Graziella Azalea Zamberlan -, sapevamo solo che c’era qualche problema tecnico, a un certo punto pareva potessimo imbarcarci, siamo saliti sulla navetta per raggiungere l’aereo, invece questa ha girato a vuoto per la pista poi ci ha riportati al gate e ci hanno fatto scendere». I passeggeri si sono imbarcati a mezzanotte e mezza. Il volo è decollato senza problemi, ma la pacchia è durata poco.

L’EMERGENZA. «Dopo circa un’ora di volo abbiamo visto che tutte le hostess cominciavano ad agitarsi - spiega Shila Assini, bassanese di 26 anni -. Ho avuto tanta paura, eravamo tutti terrorizzati. Il comandante ci ha detto che avremmo fatto un atterraggio di emergenza a Lisbona per dei problemi tecnici. Nelle fasi di discesa abbiamo sentito un forte colpo, poi odore di bruciato in cabina, quando l’aereo è atterrato pareva si fosse buttato sulla pista. Il problema tecnico c’era già dall’inizio, non dovevano farci partire».

L’ABBANDONO. A Lisbona i vicentini, tra cui bambini, anziani e disabili, sono stati fatti entrare in una sala d’aspetto. Ancora non sapevano che ci avrebbero passato le successive 16 ore. «Ci hanno abbandonati - precisa Silvia Carraro, 34 anni di Breganze -. Abbiamo dormito sul pavimento, senza nemmeno una sedia o una coperta. Non potevamo andare da nessuna parte. L’equipaggio è andato via senza darci spiegazioni, nessuno pareva sapere che avevamo avuto un atterraggio di emergenza».

LA RIVOLTA. «Alle 15 ancora nessuno sapeva nulla - racconta Alessandra Lorenzi - .I tour operator e la compagnia aerea non rispondevano. Allora abbiamo chiamato l’ambasciata. L’ispettore De Paoli è arrivato subito e ha risolto il problema. A tutti abbiamo detto che nessuno sarebbe salito sul volo di prima, o ci saremmo ribellati». In quel momento Luca Dal Prà, 52 anni di Chiuppano ha visto l’aereo guasto dalle finestre del gate. «Non ci volevo salire - ha detto agitatissimo -. È stata un’esperienza drammatica». I turisti sono atterrati a Verona alle 21.15 di ieri, con un altro aereo. Il volo finalmente tranquillo.

Francesca Cavedagna

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