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Vicenza

Accusa di rapina
Ma il tatuaggio
lo scagiona

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Scagionato dal tatuaggio
Scagionato dal tatuaggio
Scagionato dal tatuaggio
Scagionato dal tatuaggio

VICENZA. È un cuoco, non un bandito. Ma per dimostrarlo è stato determinante un tatuaggio, un geco che si era fatto disegnare su una spalla con la coda che arriva fino al collo. È stato anche grazie a quel segno distintivo un 31enne foggiano di origine e residente da anni a Zugliano, è stato assolto. Era finito a processo con l’accusa di aver rapinato una banca, nel 2014 a Padova. Tre malviventi, a volto parzialmente scoperto, avevano fatto irruzione all’interno di una filiale del Monte dei Paschi di Siena; avevano fatto sdraiare a terra dipendenti e clienti, minacciandoli, e quindi si erano impossessati di 18.690 euro ed erano scappati. Dalle telecamere di sorveglianza  si vedeva abbastanza bene il volto di un bandito. Gli accertamenti sul punto furono affidati ai Ris di Parma, e fu allora che spuntò suo nome. Il 31enne in passato era finito nei guai per reati analoghi. Ma per lui, grazie al tatuaggio (e a numerose altre differenze fisiche) alla fine è arrivata l'assoluzione. 

Diego Neri

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