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Si sblocca la bretella Spv 2 milioni dalla Provincia

La rotatoria di Cereda su cui si innesta la variante.  FOTOSERVIZIO  TROGU
La rotatoria di Cereda su cui si innesta la variante. FOTOSERVIZIO TROGU
La rotatoria di Cereda su cui si innesta la variante.  FOTOSERVIZIO  TROGU
La rotatoria di Cereda su cui si innesta la variante. FOTOSERVIZIO TROGU

La variante alla Provinciale 246 trova i soldi per decollare. Li mette la Provincia, oltre 2 milioni di euro per non perdere il treno di un’infrastruttura viaria fondamentale in vista dell’apertura del casello di Brogliano della Pedemontana. Inaugurare la superstrada senza avere prima dotato la valle dell’Agno della bretella di collegamento tra il casello stesso e la zona di Cereda di Cornedo sarebbe un boomerang per la viabilità lungo la Sp 246, dove già grava il traffico dei pendolari e quello legato alle piastre commerciali che attirano migliaia di clienti ogni giorno. La questione della bretella è in ballo da oltre dieci anni. Correva l’anno 2005 quando veniva inaugurato il tratto cornedese della variante alla Provinciale, quello con galleria. Oggi quella strada culmina in una rotatoria tanto grande quanto, per ora, “inutile”, almeno fin ché non proseguirà, da lì verso sud, l’ultimo tratto di variante. Ed è proprio quest’opera al centro dell’attenzione degli enti locali in vista dell’apertura del casello della Pedemontana, perché a quel punto sarà necessario offrire al traffico da e per Valdagno un’alternativa alla vecchia Provinciale. Il tratto in questione è lungo circa 2,5 chilometri e va dalla rotatoria di Cereda fino allo svincolo della Spv a Brogliano, in costruzione. Dal 2010 i Comuni di Cornedo, Brogliano e Castelgomberto hanno condiviso con la Provincia un’idea di progetto per lo svincolo, evidenziando all’allora commissario per la Pedemontana la necessità di prevedere alcune opere complementari. Da allora però sono passati 8 anni, nei quali al commissario è subentrata la Regione e l’ipotesi progettuale è passata, sulla carta, da 9 milioni agli attuali 6,2. Ma è sempre mancata la copertura finanziaria completa. Se la progettazione è in capo al consorzio Sis, la costruzione è infatti pagata dai contribuenti. Il punto è che la Regione ha a bilancio 3,94 milioni di euro, somma insufficiente. Non solo: per non perdere il treno di quell’impegno regionale, era necessario trovare la somma mancante entro l’anno. Ecco quindi che è giunta in soccorso la Provincia: secondo la proposta di convenzione che sarà sottoposta alla firma di tutti gli enti coinvolti (Regione, Provincia e Comuni di Brogliano, Cornedo e Castelgomberto), sarà l’ente di Palazzo Nievo a stanziare 2,1 milioni per completare il finanziamento dell’opera. L’impegno della Provincia, che si è attivata con il consigliere delegato all’urbanistica Santo Montagna e con il suo collega alla viabilità Renzo Marangon, è reso possibile dal fatto che le casse dell’ente non sono più ridotte all’osso, da un lato perché nel 2017 il governo ha allargato la cinghia, dall’altro perché alcune operazioni (la vendita delle quote dell’A4) hanno consentito di incamerare risorse per investimenti. La convenzione - per la quale si sono attivati tutti i Comuni della vallata, con Trissino a far da mediatore con Regione e Provincia - è destinata a sbloccare lo snodo per vederlo realizzato, sperano gli enti, prima dell’apertura del casello della Pedemontana. Altrimenti si rischia la paralisi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Scorzato

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